Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, in collaborazione con l’avvocata Maria Luisa Palladino, tutrice dei tre figli di Catherine Louise Birmingham e Nathan Travellion, noti come i "bambini del bosco", sta finalizzando un progetto per un rapido reinserimento scolastico dei minori. L’obiettivo è superare le gravi lacune educative emerse, in netto contrasto con i principi di unschooling perseguiti dai genitori.
La decisione di riportare i bambini in classe nasce dalla preoccupazione per la loro alfabetizzazione, definita “mediocre” e “preoccupante”. La primogenita di 8 anni, nonostante un certificato di idoneità alla terza elementare rilasciato da un istituto parificato, mostra progressi scolastici molto limitati. La presidente del tribunale, Cecilia Angrisano, ha messo in evidenza che la minore è «ancora in una fase alfabetica e non ortografica, poiché non sillaba le lettere, non mette insieme i numeri e non ha raggiunto ancora la fase lessicale». Per questo, l’ordinanza bis dell’11 dicembre scorso ha sentenziato come «necessaria la formulazione di una programmazione didattica che assicuri un’efficace istruzione di tutti i minori e il recupero delle gravi carenze riscontrate».
Il percorso è previsto anche per i gemellini di sei anni: «I tre fratelli si sono rifiutati di colorare o di leggere e scrivere - scrive ancora il Tribunale -, sia in lingua inglese che in italiano. Tendenzialmente sfogliano libri con disegni per età inferiori (3-5 anni) chiedendo all’educatrice di leggere per loro». Se si optasse ancora per l’istruzione parentale, «sarebbe indispensabile l’individuazione dei precettori che dovrebbero parteciparvi per le aree e le materie per cui i genitori sono carenti». Per concretizzare il progetto, l’avvocata Palladino ha contattato il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, per organizzare l’accoglienza presso l’Istituto comprensivo Castiglione Messer Marino-Carunchio. Data la forte contrarietà dei genitori all'istruzione pubblica, la tutrice potrebbe procedere all'iscrizione coatta.
Le rigidità genitoriali, alla base della sospensione della potestà, non riguardano solo l'educazione. Dalle indagini sulla madre, Catherine Louise Birmingham, è emersa una visione del mondo radicale, promossa anche attraverso il suo canale YouTube, dove sostiene una visione “olistica” che vede nei media e nella “paura della morte” (soprattutto legata al Covid) strumenti di controllo. Questo pensiero si è tradotto nell’opposizione alle vaccinazioni dei figli e nella rigidità verso la medicina tradizionale: il Tribunale ha citato il rifiuto del sondino naso-gastrico e la contrarietà al trattamento di una seria bronchite della figlia maggiore. «Questo fatto denota l’assoluta indisponibilità dei genitori a derogare anche solo temporaneamente e in via emergenziale ai principi ispiratori delle proprie scelte esistenziali». È stato necessario insistere, ha ricordato il Tribunale, perché si riuscisse a curare la figlia maggiore.