Si è conclusa questa mattina al Tribunale di Pavia l’udienza finale dell’incidente probatorio relativo al delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. Il Tribunale, come ormai da tradizione per questa vicenda, era presidiato da troupe televisive, giornalisti e curiosi, trasformando la giornata in un vero e proprio “circo mediatico”. Al centro dell’udienza, la perizia genetica sul Dna maschile rinvenuto sulle unghie della vittima, ritenuto compatibile con Andrea Sempio o con membri della sua linea paterna secondo gli esperti della procura di Pavia.
La sorpresa della giornata è stata la presenza in aula di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata. La sua partecipazione, autorizzata dal giudice ai sensi dell’articolo 401, comma 3, del codice di procedura penale, ha sollevato immediatamente polemiche. Domenico Aiello, legale dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, indagato in un filone dell’inchiesta, ha parlato di «violazione del Codice di procedura penale», definendo Stasi un possibile «osservatore interessato» e mettendo in guardia dal rischio che «si sostituisca un candidato innocente con un altro sfortunato innocente, a spese di un sicuro innocente».
Anche l’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia Poggi, ha chiesto che Stasi lasciasse l’aula poiché non era né persona indagata né parte offesa. La gip Daniela Garlaschelli, tuttavia, ha autorizzato la sua presenza, definendola “passiva” ma interessata all’espletamento della prova. Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio, non era infatti presente in aula. Gli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti hanno spiegato che la sua presenza, pur possibile, non avrebbe cambiato nulla: «Non avrebbe potuto parlare e quindi la sua assenza è stata irrilevante. Siamo soddisfatti di come si è svolto l’incidente probatorio».
Il punto centrale dell’udienza era la perizia genetica della dottoressa Denise Albani, incaricata dalla procura di Pavia di analizzare le tracce sulle unghie di Chiara Poggi. La genetista ha illustrato le criticità dei campioni: Dna misto, non consolidato, parziale e non replicabile. Nonostante ciò, ha evidenziato una compatibilità “moderatamente forte” in un caso e “moderata” in un altro tra il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e Andrea Sempio. Tuttavia, Albani ha sottolineato che non è possibile stabilire con certezza se il Dna sia stato depositato direttamente o tramite oggetti, né sotto o sopra le unghie della vittima.
Gli avvocati di Stasi hanno evidenziato come il loro assistito fosse escluso dalle tracce riscontrate, confermando che la perizia Albani ha ribadito le analisi già effettuate dai loro esperti. «È stato chiarito definitivamente che Alberto Stasi è escluso dalle tracce rinvenute», hanno dichiarato Bocellari e De Rensis, sottolineando che le criticità dei campioni avevano già reso discutibile la loro utilizzabilità fin dal 2014.
La difesa di Sempio ha invece insistito sul fatto che il Dna trovato non può essere considerato prova certa, sottolineando un “vulnus di partenza” e criticando il software utilizzato dalla perita. «Il dna non è consolidato, non c'è alcuna certezza contro Sempio. Il software usato dalla perita non è completo, anzi è molto scarno, non si può arrivare a nessun punto fermo», ha spiegato Taccia. Cataliotti ha aggiunto: «Le domande e le risposte, dal mio modesto punto di vista, confortano al mille per mille le obiezioni critiche che io avevo già anticipato cercando di sintetizzare il dato scientifico e le risultanze giuridiche. Ripeto: siamo molto soddisfatti».
Durante l’udienza sono stati inoltre discussi altri elementi, tra cui impronte digitali trovate nella villetta di via Pascoli e sugli oggetti personali di Chiara Poggi, come cavigliera e orecchini. Gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, hanno assicurato di proseguire con ulteriori approfondimenti: «Depositeremo gli esiti degli esami sugli oggetti di Chiara e trarremo le nostre conclusioni», ha detto Tizzoni. Compagna ha ribadito la convinzione della colpevolezza di Stasi e ha espresso preoccupazione per il rischio di compromettere la vita di persone innocenti: «Ben vengano gli approfondimenti, ma qui si rovina la vita a chi è estraneo ai fatti».
La giornata è stata contraddistinta anche dall’aspetto mediatico, con dirette social, collegamenti Tv e indiscrezioni spesso infondate, tra cui una falsa notizia di un ipotetico faccia a faccia tra Sempio e Stasi. All’uscita dall’aula, Stasi è stato circondato dai cronisti, senza rilasciare dichiarazioni: «Abbiate pazienza», ha risposto prima di riuscire a lasciare il tribunale con i suoi legali. A rispondere ai cronisti l’avvocata Giada Bocellari: «Alberto non fa dichiarazioni, lasciatelo andare, è venuto perché oggi era una giornata importante, sono 11 anni che aspettiamo giustizia, finalmente abbiamo avuto un contraddittorio e ci teneva a esserci, nel massimo rispetto dell’autorità giudiziaria che oggi sta procedendo nei confronti di un altro soggetto. Questa giornata ha un significato particolare». Al termine dell’udienza, la gip Garlaschelli non ha fissato alcun rinvio, chiudendo formalmente la fase dell’incidente probatorio su Sempio. La posizione dell’indagato sarà ora valutata dalla procura di Pavia alla luce di tutti gli elementi raccolti.