Lunedì 29 Dicembre 2025

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Medio Oriente

Gaza ferma, Iran nel mirino: Netanyahu vola da Trump per il vertice più delicato

Quinta faccia a faccia tra il premier israeliano e il presidente Usa: sul tavolo Gaza, Iran, Hezbollah e i nuovi equilibri regionali

29 Dicembre 2025, 12:31

Gaza ferma, Iran nel mirino: Netanyahu vola da Trump per il vertice più delicato

DONALD TRUMP PRESIDENTE USA, BENJAMIN NETANYAHU PRIMO MINISTRO ISRAELE

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si prepara a incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’appuntamento è fissato alle 13 ora locale (le 19 in Italia) a Mar-a-Lago, per il quinto faccia a faccia tra i due da quando il tycoon è tornato alla Casa Bianca quasi un anno fa. Un vertice ad alta tensione, con i principali dossier mediorientali sul tavolo.

Gaza, il nodo irrisolto della seconda fase

Al centro dell’incontro ci sarà innanzitutto Gaza, il capitolo più rilevante per Washington. La seconda fase del piano di pace, considerato il principale successo diplomatico di Trump nel 2025, resta infatti bloccata. Dopo il cessate il fuoco nella Striscia e la consegna di quasi tutti gli ostaggi – vivi e morti – manca ancora il recupero dei resti dell’israeliano Ran Gvili.

L’accordo prevede ora il disarmo di Hamas, un ulteriore ritiro delle truppe israeliane e la creazione di un Consiglio per la Pace, insieme a un’autorità palestinese ad interim incaricata di governare la Striscia e fornire i servizi essenziali. È previsto anche il dispiegamento di una forza internazionale di stabilizzazione (Isf). Tuttavia, le resistenze contrapposte di Israele e Hamas continuano a rallentare l’attuazione dell’intesa.

Gli sforzi diplomatici statunitensi, portati avanti dagli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner, non hanno finora prodotto risultati concreti, nonostante i colloqui avuti a Miami con rappresentanti di Qatar, Egitto e Turchia.

L’Iran come priorità politica

Netanyahu punta con forza anche sul dossier iraniano. In un anno elettorale, il premier guarda al nemico storico per ricompattare il fronte interno ed evitare frizioni con gli alleati di governo di estrema destra, contrari a qualsiasi soluzione su Gaza che implichi il ritiro dell’Idf o un percorso verso uno Stato palestinese, ipotesi appena accennata nel piano in 20 punti di Trump.

Secondo la portavoce Shosh Bedrosian, Netanyahu ribadirà a Trump il “pericolo che l’Iran rappresenta non solo per il Medio Oriente, ma anche per gli Stati Uniti”, con particolare attenzione al programma missilistico di Teheran, tema rilanciato più volte da fonti israeliane nelle ultime settimane.

Hezbollah, Siria e Somaliland

Il vertice affronterà anche le rinnovate tensioni con Hezbollah, mentre Beirut tenta di disarmare il gruppo filo-iraniano per scongiurare una nuova guerra con Israele. Altro dossier sensibile è quello dei colloqui con Damasco per un accordo di sicurezza con la nuova Siria guidata da Ahmad Al-Sharaa.

Non mancherà il tema del Somaliland, dopo il riconoscimento da parte di Israele – primo Paese a farlo – che ha provocato una dura reazione internazionale e scarso entusiasmo anche negli ambienti vicini a Trump.

Gli incontri a margine

Prima del faccia a faccia con il presidente Usa, Netanyahu incontrerà alle 10 ora locale (le 16 in Italia) il segretario di Stato Marco Rubio. Un colloquio preliminare che servirà a preparare il terreno a un vertice destinato a incidere sugli equilibri del Medio Oriente nelle prossime settimane.