Almeno ottomila nuovi documenti legati al caso Jeffrey Epstein sono stati resi pubblici dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Il materiale, disponibile online attraverso circa undicimila link – molti dei quali vuoti o incompleti – include video, registrazioni audio e immagini. Un rilascio massiccio, che riapre le zone d’ombra, in particolare sui rapporti tra Epstein e Donald Trump.
Tra i documenti più controversi figura una lettera manoscritta che Epstein avrebbe inviato dal carcere a Larry Nassar, l’ex medico sportivo condannato a 176 anni per abusi su centinaia di atlete, molte delle quali minorenni. «Il nostro presidente condivide il nostro amore per le giovani ragazze, nubili», si legge nella missiva, che non nomina mai direttamente Trump ma lo evoca in modo trasparente.
Nella stessa lettera Epstein sembra alludere alla propria morte: «Ho scelto la scorciatoia per tornare a casa. Buona fortuna!». Un dettaglio inquietante è la busta, timbrata il 13 agosto 2019, tre giorni dopo il decesso ufficiale del mittente. Secondo il Guardian , la lettera compare in un fascicolo dell’Fbi relativo a una telefonata del settembre 2019, quando le autorità indagavano sulle circostanze della morte di Epstein. Un investigatore penitenziario segnalò il documento, rientrato al carcere per un indirizzo errato. In un rapporto del luglio 2020, l’Fbi chiese una perizia calligrafica per stabilire se la lettera fosse autenticamente di Epstein, ma nei file pubblici non compare l’esito dell’analisi.Donald Trump ha respinto ogni accusa, ribadendo di non essere mai stato sull’isola di Epstein e definendo la pubblicazione dei documenti un tentativo di distogliere l’attenzione dai «successi» della sua amministrazione.
In uno dei voli, si legge, i due sarebbero stati gli unici passeggeri; in altri erano presenti Ghislaine Maxwell, poi condannata a vent’anni per complicità nel traffico di minori, e membri della famiglia Trump, inclusi l’allora moglie Marla Maples e i figli. Un’ulteriore segnalazione anonima, ricevuta dall’Fbi nel 2020, fa riferimento a un presunto “party per prostitute” a Mar-a-Lago, attribuito a Epstein. L’attendibilità del racconto tuttavia non è chiara e per il momento non risultano riscontri giudiziari.