Gli investitori approvano il più grande pacchetto retributivo aziendale della storia. Il magnate sudafricano dovrà raggiungere obiettivi mirati nei prossimi 10 anni
«Mille miliardi! Numeri che fanno girare la testa!», recitava il tormentone dell’Ingegner Cane, fortunata maschera interpretata da Fabio De Luigi nei primi anni duemila. La testa sarà girata anche agli investitori di Tesla, che giovedì hanno approvato il più grande pacchetto retributivo aziendale della storia del valore di 1 trilione di dollari (equivalente a mille miliardi).
E giustamente l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha celebrato il momento lanciandosi in un balletto emulato dai due robot androidi Optimus (prodotti da Tesla) presenti a presidiare il palco. Il magnate sudafricano così potrebbe ricevere, nell’arco dei prossimi dieci anni, azioni per il valore di 1 trilione di dollari, cifra che scenderebbe alla più modesta somma di 878 milioni di dollari dopo le spese. Inoltre il l’ad di Tesla aumenterebbe la propria partecipazione societaria portandola dal 13% al 25%.
Per ottenere tutto ciò però Musk dovrà centrare una serie di obiettivi entro la prossima decade come: la produzione di 20 milioni di veicoli; ottenere 10 milioni di iscrizioni alla funzione di autoguida presente sui veicoli Tesla; generare profitti per un valore di 400 miliardi di dollari; mantenere costante la valutazione di mercato di Tesla oltre il valore attuale (1.5 trillioni di dollari): anche se, come rivelato da Reuters, Musk potrebbe ottenere il pagamento di 50 miliardi di dollari raggiungendo anche uno solo dei citati obiettivi.
La proposta votata durante l’incontro annuale degli investitori presso la fabbrica Tesla di Austin, in Texas, ha raccolto la percentuale bulgara del 75% dei voti favorevoli. Di certo avrà pesato il fatto che consiglio d’amministrazione prima della votazione ha comunicato agli investitori che se non fosse stato approvato il pacchetto retributivo Musk avrebbe lasciato l’azienda. «Ciò che stiamo per intraprendere non è semplicemente un nuovo capitolo del futuro di Tesla, ma un libro completamente nuovo», ha detto Musk citato da Reuters.
Il voto di giovedì ha rappresentato uno snodo cruciale sia per Tesla che per Musk stesso, che nei suoi piani vorrebbe portare Tesla oltre i confini dell’automotive con la produzione in massa di robot umanoidi. E proprio su quest’ultimo progetto Musk ha una precisa visione. «La mia principale preoccupazione riguardo a quanto controllo di voto ho in Tesla è: se vado avanti e costruisco questo enorme esercito di robot, potrò essere estromesso ad un certo punto in futuro? – ha detto Musk nel corso di una chiamata con gli investitori a metà ottobre riportata da Wired – Se costruiamo questo esercito di robot, ho almeno una forte influenza su questo esercito di robot? Non controllo, ma una forte influenza… Non mi sento a mio agio a costruire quell’esercito di robot se non ho una forte influenza».
Quando parla della sua creatura, Optimus, Musk lo fa come qualcosa che sconvolgerà il mercato del lavoro e che dovrebbe liberare gli esseri umani da «compiti pericolosi, noiosi e ripetitivi» e «creerà effettivamente un mondo in cui non ci sarà povertà, dove tutti avranno accesso alle migliori cure mediche». Nonostante le intenzioni annunciate siano degne di un filantropo, la scelta lessicale «esercito» usata dal miliardario sudafricano in riferimento al milione di robot che intende produrre entro i prossimi dieci anni, e il fatto che abbia salutato l’insediamento dell’attuale Presidente degli Stati Uniti con un saluto romano, lasciano qualche dubbio sulle reali intenzioni del “Dogefather”...