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Sensibilità da avvocata e da parlamentare. L’onorevole Manuela Gagliardi (Cambiamo) commenta l’intervento di qualche giorno fa al Parlamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed esprime tutta la sua vicinanza ai colleghi avvocati, impossibilitati a causa della guerra a svolgere il loro lavoro.
Onorevole Gagliardi, quale passaggio del discorso fatto davanti al nostro Parlamento dal presidente Zelensky l'ha colpita di più?
Sicuramente il coinvolgimento di tutti i cittadini ucraini, sentir parlare dal presidente Zelensky dei bambini vittime del conflitto, così come delle donne e degli anziani, colpiti nonostante siano inermi, è stato difficile. Ascoltare quei dati sempre in aumento, giorno dopo giorno, senza sapere quando finirà mi ha toccato profondamente. Le fasce fragili di popolazione sono coloro che subiscono maggiormente le conseguenze di follie altrui e tutti noi dobbiamo impegnarci affinché questo finisca immediatamente.
Zelensky ha anche richiamato Genova...
Si, ha scelto di rendere concreto ai nostri occhi, immaginando un luogo che conosciamo bene distrutto dalle bombe, quello che stanno vivendo in Ucraina. Un paragone da far venire i brividi, che ci ha trasmesso un messaggio forte: nessuno deve sottovalutare ciò che sta accadendo o pensarlo lontano da casa propria. Tutta l’Europa corre il rischio di trovarsi coinvolta nel conflitto. Vedendo le immagini di quanto accade a Mariupol e nel resto del Paese non possiamo che attivare tutti i canali della diplomazia per ottenere quanto prima una tregua che consenta di trovare una soluzione pacifica. Troppe vite sono state già perse.
Lei è avvocato. Tantissimi suoi colleghi ucraini stanno imbracciando le armi per il difendere il loro Paese. Una scelta coraggiosa e pericolosa. Cosa ne pensa?
Sono degli eroi. A loro va tutta la mia stima e la mia solidarietà. Si sono tolti le toghe e hanno deciso di difendere il proprio Paese, uno Stato sovrano, le sue prerogative di libertà ed indipendenza, combattendo in prima linea. Hanno lasciato i codici sulle scrivanie ed imbracciato le armi per difendere la nazione da una invasione assurda, a cui si aggiungono condotte violente e disumane perpetrate dall’esercito russo nei confronti dei civili, colpevoli solo di trovarsi lì in questo momento. L’avvocato, per sua natura, è sempre il primo difensore dei diritti delle persone, ora i colleghi ucraini lo stanno dimostrando sul campo di battaglia con coraggio, combattendo contro le prevaricazioni degli invasori, difendendo la propria terra e i propri cari.
Cosa dovrebbe fare a questo punto la comunità internazionale?
Innanzitutto deve compiere un grande sforzo diplomatico, agevolando il più possibile il dialogo tra la Russia e l’Ucraina. Il conflitto va fermato ed il tempo in cui si raggiungerà questo risultato è importantissimo. Nel frattempo, è quantomeno doveroso continuare a sostenere il popolo ucraino dandogli quanto necessita per far fronte all’emergenza umanitaria e per consentirgli di continuare a difendersi dall’invasione. Si deve, inoltre, cooperare per la creazione di nuovi corridoi umanitari, magari anche via mare, per permettere ai profughi di non finire in Russia ma di arrivare in Europa in tutta sicurezza.
Crede che la giustizia internazionale potrà fare il suo corso?
Confido in un impegno senza precedenti per quello che sta accadendo e, altrettanto, nell’applicazione delle sanzioni penali. Il dato certo di cui disponiamo fino a questo momento è che la Corte penale internazionale ha avviato l’indagine contro Putin e il suo establishment su possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Ucraina. Le associazioni a tutela dei diritti umanitari sono alla ricerca delle prove così come altrettanto sta facendo il Procuratore della Cpi, Karim Hamad Khan, con una sua squadra inviata direttamente sul campo di guerra. Da parte della comunità internazionale la condanna è unanime. Le violenze inaccettabili contro donne e bambini, che fanno male al cuore di ognuno di noi, devono essere immediatamente fermate subito e adeguatamente punite.
Gli avvocati ucraini stanno raccogliendo le prove sui crimini che stanno commettendo le forze armate russe. Vedremo Putin alla sbarra?
La Corte penale internazionale metterà in campo tutte le procedure necessarie a non lasciare impunite condotte gravi e disumane. Ciò che è certo è la ferma ed indelebile condanna da parte di tutta la comunità internazionale, a cui seguiranno i processi e le sentenze con gli strumenti che esistono. La guerra non può legittimare i comportamenti inumani e criminali specificamente qualificati come crimini dalle Convenzioni di Ginevra, dai principii di Norimberga e dallo Statuto della Corte penale. L’accertamento della commissione di tali crimini da parte dei militari russi sulla popolazione ucraina, non potrà e non dovrà rimanere impunita. Sono certa che gli avvocati italiani sosterranno con tutti i mezzi a loro disposizione le iniziative e le necessità che i colleghi ucraini vorranno sottoporci. Abbiamo visto studi legali distrutti dalle bombe, Tribunali chiusi e danneggiati. Il mio auspicio è che tutti loro possano tornare presto a vivere in pace e a difendere i diritti delle persone con i codici in mano invece che con le armi.