Professor Orsina, i sondaggi certificano un leggero calo di Fratelli d’Italia, forse dovuto ai problemi comunicativi degli ultimi mesi, dal caso Donzelli al naufragio di Cutro: crede che sia finita la luna di miele tra la presidente del Consiglio e i suoi elettori?

Ho l’impressione che il discorso della luna di miele vada rivisto. Il problema, molto semplicemente, è quali siano le alterative. E la verità è che per chi ha votato Meloni continuano a non esserci alternative. C’è l’astensione, ovviamente, ma l’elettorato di Fratelli d’Italia non decide certo di astenersi dopo fatti come quello di Cutro. E poi abbiamo già sperimentato che chi è propenso ad astenersi l’ha già fatto nelle scorse tornate elettorali. I movimenti che vediamo dai sondaggi sono al di sotto dell’errore statistico.

Eppure le nuove rilevazioni portano Fdi sotto la soglia psicologica del 30 per cento: Meloni potrebbe soffrire a lungo andare di un certo logorio da potere, checché ne dica Andreotti?

Credo che non sia tanto significativo il calo di Meloni quanto il fatto che Fdi non sfondi al di sopra del 30 per cento. Ma penso che non scenda nemmeno troppo sotto, almeno a breve. La vicenda di Cutro non è stata gestita bene a livello comunicativo ma è più probabile un accumulo di errori, stanchezza, fatica, mancanza di iniziative politiche che nel tempo possano far annoiare l’elettorato e farlo spostare sulle alternative, sempre che nel frattempo se ne creino.

Circa metà dell’opinione pubblica pensa che il governo avrebbe potuto gestire meglio il post-naufragio di Cutro: crede che le cose siano cambiate da quando, solo poco tempo fa, forzare la mano sull’immigrazione portava voti?

Secondo me no, anzi. Se i flussi dovessero intensificarsi, come pare che stia accadendo, il riflesso sarà “cattivista”. Ma un conto è volere che i flussi siano tenuti sotto controllo, un altro accettare i morti in spiaggia per arrivare al risultato. È chiaro che, di fronte agli annegati, una parte significativa dei “cattivisti” si ferma.

Dunque pensa che l’opinione pubblica sia stata in qualche modo colpita dal naufragio oppure no?

Per rispondere dovremmo cercare di capire quanto l’indignazione per i morti di Cutro sia un riflesso mediatico. Non perché gli italiani siano insensibili quanto perché veniamo da una pandemia che ci ha portato gli intubati e le bare di Bergamo in casa, e da una guerra che ci ha portato le fossi comuni e i massacri in Ucraina. La nostra sfera mediatica è gonfia di morti, da anni, ed è impossibile che questa carneficina continua non abbia anestetizzato almeno in una certa misura la sensibilità degli spettatori. Mi dispiace di sembrar cinico, ma tant’è, a mio avviso.

Sul tema ha puntato molto l’opposizione, che sta cercando una faticosa convergenza a partire dalla questione lavoro. Pensa che possa essere questo uno spartiacque nel rapporto tra maggioranza e opposizione nei prossimi mesi?

Il lavoro sarà sicuramente un tema importante. Il conflitto tra maggioranza e opposizione si giocherà essenzialmente su questo tema e sui temi etici, come stiamo già vedendo sulla maternità surrogata e sulla stepchild adoption. Sul lavoro Schlein può portare il Pd a dialogare con il M5S ma la posizione di Renzi e Calenda è molto differente. Sui temi etici ci può essere una convergenza delle opposizioni, anche se la parte cattolica del Pd potrebbe non esserne molto felice.

Schlein porterà il partito verso il radicamento a sinistra o riuscirà ad aprirsi anche ad altri settori punto alla vocazione maggioritaria?

La Schlein di oggi porta il partito a sinistra. I sondaggi danno dei segnali che vanno oltre l’errore statistico, anche se bisogna capire se continuerà a crescere o se è un effetto emotivo che poi si sgonfierà. Oggi la sua missione è dare un’identità al Pd che vada a disturbare il M5S, cannibalizzandolo da un lato e costringendolo a un’alleanza dall’altro. Oggi Schlein parla alla sinistra, che in Italia grosso modo ha un terzo dei voti.

Dunque non sarà facile ottenere consensi anche da chi non si dice di sinistra…

Attenzione: Meloni è partita da destra e poi è riuscita a ottenere anche voti più centristi, quindi nulla esclude che nel tempo Schlein, una volta consolidatasi a sinistra, riesca poi ad allargare il proprio bacino. Ma, naturalmente, è tutto da vedere. Anche considerando che l’elettorato di destra e quello di sinistra non funzionano allo stesso modo, e che certe operazioni possibili a destra, a sinistra sono più difficili.