Giuliano Urbani, fondatore di Forza Italia e più volte ministro, spera che sulla giustizia «non si ripetano gli errori del passato» e giudica Giorgia Meloni «una leader che sposa il buon senso, l’equilibrio e il pragmatismo». Su Forza Italia è chiaro: «Le auguro tutto il meglio - dice - ma nel suo futuro vedo solo buio».

Professor Urbani, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è determinata a portare a compimento la riforma costituzionale che amplia i poteri di palazzo Chigi, mentre la Lega punta tutto sull’Autonomia di Calderoli. La convince questo “scambio”?

Non dico nulla perché aspetto di vedere le cose prima di parlare. Detto ciò più che di uno scambio parlerei di un cumulo, nel senso che una cosa tiene l’altra. Non si tratta di scambiare ma di portare a termine entrambe le riforme. Tutte le riforme sono frutto di mediazione tra alleati di maggioranza, l’importante è che la mediazione porti buoni frutti. Che aspetto di vedere con molta ansia.

A cosa dovrebbero puntare queste riforme?

Credo che il nostro paese abbia bisogno come il pane da anni di una riforma costituzionale in grado di favorire governi capaci di governare, e contemporaneamente di un governo responsabile nei confronti dei cittadini. Ma le due cose si tengono, visto che la prima responsabilità di un governo nei confronti dei cittadini è governare bene. Ammetto che sono molto preoccupato, perché in passato quando si è parlato di riforme istituzionali o non siamo riusciti a farle, che è un male, o le abbiamo fatte molto male, che è altrettanto male. Sono un tifoso delle buone riforme ma sono terrorizzato dalle cattive riforme.

Dunque anche l’Autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli è una buona cosa.

Sicuramente dovremmo marciare verso un rafforzamento dell’autonomia delle Regioni, ma per farlo dobbiamo avere idee chiare, coraggio e fare le cose per bene, pulite, non pasticciate. E francamente non so se ci stiamo riuscendo. Conosco molto bene i riformatori attuali perché sono stati miei compagni di Parlamento e di partito. Voglio sperare che facciano le cose fatte bene ma ahimè di speranza si muore.

In passato Berlusconi propose una rivoluzione liberale. Riuscirà Giorgia Meloni a portare a termine il progetto?

Lo spero ardentemente ma ho paura che stiano sbagliando qualcosa. Non sono affatto convinto che da questo Parlamento verranno fuori riforme liberali, moderne e all’altezza del compito. Voglio essere fiducioso nei confronti delle Camere, ma non do nulla per scontato. Insomma, prudenza.

Questo è l’anno delle Europee. C’è il rischio che il proporzionale metta i partiti, anche se alleati fra loro, l’un contro l’altro?

Il rischio c’è: per un paese che necessita come l’aria di un dialogo fruttuoso tra maggioranza e opposizione, il pericolo che elezioni di tipo proporzionalistico rendano tutti cani e gatti l’un contro l’altro è alto. Anche qui speriamo bene e che Dio ce la mandi buona. Ma non possiamo nasconderci dietro a un dito immaginando che il pericolo non ci sia.

La riforma della giustizia sembra al momento accantonata. Pensa che Nordio riuscirà a portare a termine le proprie idee?

Qui siamo messi un pochino meglio, perché Nordio è persona di totale affidabilità. Ha le idee chiare e anche la grinta sufficiente per marciare in questa direzione. Ma dico un pochino meglio e non molto meglio per la semplice ragione che la confusione delle idee regna sovrana. Lei parla con uno che è stato vicepresidente della Bicamerale e soprattutto presidente della commissione Giustizia. Ne ho viste di cotte e di crude e ci sono rimasto male più volte. Speriamo non si ripetano gli errori del passato.

Cosa intende per confusione delle idee?

Le faccio un esempio. Ho letto qualche giorno fa un’intervista a D’Alema. Se avesse detto esplicitamente venti o trenta anni fa le cose che ha detto qualche giorno addietro in materia di riforme costituzionali, sarebbe stato molto meglio. Ha fatto un discorso di grande equilibrio e responsabilità nei confronti del paese, cosa che allora non fece. Tutto questo per dire che siamo perennemente in mezzo al mare, speriamo stavolta di sbarcare nel porto giusto.

Riuscirà la politica a ritrovare la fiducia dei cittadini?

Guardi, io benedico il cielo per Giorgia Meloni. Mi sembra una persona che non sposa un’idea per sempre né si irrigidisce sulle idee che le son venute. Al contrario sposa il buon senso, l’equilibrio e il pragmatismo. Speriamo continui su questa strada ma è un punto interrogativo perché nello stesso suo partito e nella stessa sua coalizione ogni tanto affiorano delle autentiche sciocchezze.

E del nuovo corso di Forza Italia che ne pensa?

Non c’è un nuovo corso in Forza Italia. Il partito è nelle mani del mio amico Tajani, che è persona di grande equilibrio. Ma avrà altrettanto coraggio nel trasformarla da partito personalistico a uno plurale e affollato? Sono molto incerto, non tanto per il carattere di Antonio, quanto perché purtroppo FI era costruita tutta attorno a Berlusconi. La ragione principale per la quale ho lasciato FI è che dicevo in tutte le salse a Berlusconi, Letta e gli altri di pensare al futuro. ma non mi hanno ascoltato. Berlusconi era un uomo con mille qualità ma che si considerava eterno e non riusciva a pensare a un partito senza di lui. Auguro tutto il meglio a Forza Italia, ma nel suo futuro vedo solo il buio.