L'assegnazione a Milano della sede della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti (Tub), prima a Londra, è stata al centro di un convegno organizzato ieri nell'Aula magna del palazzo di giustizia del capoluogo lombardo. Come ha ricordato Nino La Lumia, presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, «siamo all'ultimo miglio». Si stima che il Tub possa generare un indotto di 350 milioni di euro all'anno. «Milano è la scelta naturale e continuiamo a sostenerlo con la forza dei numeri», prosegue La Lumia, ricordando il contributo dato in tal senso fin dal 2019 «con la Corte d'Appello, l'Ordine dei consulenti della proprietà industriale e tutte le istituzioni territoriali e nazionali». Mettere in discussione la sede di Milano «arrecherebbe un danno non solo alle aziende italiane, ma a tutta l'avvocatura italiana», puntualizza il presidente degli avvocati milanesi.

«L'importanza di attribuire a Milano la divisione centrale è direttamente collegata agli equilibri, nell'ambito del sistema, fra Francia, Germania (le altre sedi sono a Parigi e Monaco, ndr) e Italia - sottolinea Cristiano Bacchini, coordinatore della Commissione Ip e Anti trust dell'ordine degli avvocati di Milano -. Abbandonare il sistema vorrebbe dire privare gli avvocati italiani della possibilità di patrocinare avanti le divisioni del Tribunale unificato dei brevetti. Ciò in ragione dell'articolo 48 dell’accordo che attribuisce il diritto di tribuna e quello di patrocinio ai soli avvocati abilitati dinanzi a un organo giurisdizionale di uno Stato membro».

Al convegno hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il governatore lombardo, Attilio Fontana, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «È un gran momento perché nasce qualcosa all'interno dello spazio europeo che deve unificarci e perché l'unità della giurisdizione è un passo fondamentale per gli Stati europei», ha evidenziato Fabio Roia, presidente facente funzioni del Tribunale di Milano.

Per Giuseppe Ondei, presidente della locale Corte d'Appello, «la sede centrale del Tub a Milano riconoscerebbe anche la centralità dell'area mediterranea». Il Tribunale unificato dei brevetti a Milano, aggiunge Ondei, «è una cosa importante perché permette innanzitutto di avere una cultura del brevetto in Italia, che spesso manca». Inoltre, osserva Ondei, «gli imprenditori italiani non sanno che il brevetto è un asset importante e soprattutto con questo Tribunale avremo una tutela unitaria e uniforme. Questo è importante perché gli imprenditori devono operare con certezza». La priorità in questo momento è dunque evitare il bis del 2017, quando l'Agenzia europea del farmaco, anche questa in uscita da Londra dopo la Brexit, finì ad Amsterdam.