L’ex eurodeputato Antonio Panzeri verrà scarcerato e andrà agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, dopo la confessione in riferimento all’inchiesta della magistratura belga. Lo ha confermato il suo avvocato Laurent Kennes, come riporta il quotidiano Le Soir.

Considerato la mente del cosiddetto Qatargate, l’ex europarlamentare italiano dovrebbe essere rilasciato nelle prossime ore o nei prossimi giorni, dopo aver trascorso quasi quattro mesi nel carcere brussellese di Saint-Gilles, nel quale era stato condotto il 9 dicembre scorso. La decisione del tribunale di Bruxelles arriva dopo che, nel gennaio scorso, Panzeri aveva firmato con la Procura federale belga una testimonianza di pentimento, che gli ha consentito di beneficiare di una pena ridotta in cambio di informazioni “complete e sincere” sui reati e gli illeciti commessi da lui o dai suoi complici nello scandalo di corruzione che ha travolto il Parlamento europeo.

Panzeri, accusato di «aver partecipato ad una organizzazione criminale in qualità di dirigente, di riciclaggio di denaro e di corruzione pubblica, attiva e passiva», in particolare si è impegnato nel memorandum «ad informare la giustizia e gli inquirenti in particolare sul modus operandi, gli accordi finanziari con Stati terzi, le architetture finanziarie messe in atto, i beneficiari delle strutture messe in atto e i vantaggi proposti, l'implicazione delle persone conosciute e di quelle ancora non conosciute nel dossier, ivi inclusa l'identità delle persone che ammette di aver corrotto». E’ la seconda volta nella storia della giustizia belga, dalla messa in atto della legislazione sui pentiti (il termine è riportato in italiano nel testo della Procura, perché è ispirata "alla legge italiana che consente le inchieste di mafia", ndr) che si arriva alla firma di un memorandum con un “pentito”. In entrambi i casi si è trattato di inchieste «attuate dalla Procura Federale».