Si è aperto questa mattina davanti alla Prima Corte d'Assise di Roma il processo ai quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016.

«Oggi è una giornata molto importante», hanno detto Claudio e Paola Regeni, i genitori di Giulio, prima di entrare nella città giudiziaria dove si è tenuta la prima udienza. Al processo sì è arrivati dopo la decisione del gup Roberto Ranazzi di rinviare a giudizio i quattro egiziani accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco al termine dell'udienza preliminare, ripresa dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha sbloccato il processo.

I quattro agenti della National Security imputati sono il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.