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DOPO LA PRESA DI AZOVSTAL
Sentendosi forte della conquista di Azovstal, ieri Mosca si è detta pronta a riprendere i colloqui con l’Ucraina quando Kiev si dichiarerà altrettanto disponibile a farlo. La risposta è arrivata immediata: «Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe. La società ucraina non è interessata a una nuova ' Minsk' e al ritorno della guerra tra pochi anni». Ma che qualcosa cominci a scricchiolare nello schieramento europeo a sostegno di Kiev si intravede in più di un segnale.
FIORONI E DI PACE Ora la Russia ha paura «E se l’esercito ucraino vincesse la guerra?»
Sugli schermi di “Rossia1” l’ex colonnello Khodarenok squarcia la propaganda: da Kiev resistenza formidabile
MASSIMILIANO DI PACE
Ha fatto il giro del mondo la notizia che in uno dei principali programmi televisivi russi, “60 minuti” di Rossia 1 ( uno dei due principali canali russi), condotto dalla temibile conduttrice Olga Skabeyeva, soprannominata dagli invidiosi del suo successo “Bambola di ferro di Putin TV”, che uno degli invitati, l’esperto militare Mikhail Khodarenok, colonello in pensione, ha messo in guardia il 16 maggio scorso i russi dal rischio che l’esercito ucraino possa prendere il sopravvento.
In realtà si tratta di una notizia multipla. In primo luogo è clamoroso che i super- controllati studi televisivi russi, dove gli invitati vengono prima istruiti su quello che si può dire e quello che non si può dire, dopo essere stati selezionati tra soggetti dalla reputazione filo- putiniana immacolata, siano vittime di incursioni da parte di soggetti che non giocano la parte che ci si aspettava giocassero.
Se da una parte l’exploit di Marina Ovsyannikova, lanciatasi davanti alle telecamere durante il telegiornale serale sull’altro principale canale russo, Piervi Kanal, con un cartello denunciante la propaganda e le bugie delle tv, ha fatto notizia per la mancanza di precedenti nella storia russa, dall’altra, bisogna ammettere che lasciano un segno più profondo le lucide e puntuali considerazioni di un ex appartenente delle forze armate russe, che essendosi congedato con il grado di colonnello ( e non di generale), probabilmente già aveva dato dimostrazione di pensare con la propria testa.
E in effetti questa è la seconda novità della notizia. Perché con un crescendo di ammissioni, Khodarenok ha smantellato una per una le convinzioni dei russi che tutto sta andando bene per loro dalle parti dell’Ucraina.
Che l’intervento non avrebbe seguito i binari collaudati del compiacimento collettivo sulla grande e potente Russia, e di compatimento per l’Occidente in procinto di crollare, si è capito subito, quando il buon Mikhail ha esordito affermando che non bisogna credere alle notizie tranquillizzanti provenienti dal fronte.
Fra lo sguardo attonito di conduttrice ed altri invitati, l’esperto militare ha innanzitutto negato che l’esercito ucraino stia per cedere dal punto di vista morale e psicologico, anche se nei media russi compaiono spesso soldati ucraini prigionieri, che si alternano nel chiedere scusa, e nel dare la colpa di tutto al presidente ucraino Zelenskyj.
A questo riguardo Khodarenok, prevenendo possibili domande, ha specificato che è vero che ci sono casi di soldati ucraini demoralizzati, ma queste sono solo delle eccezioni.
Ciononostante, la Skabeyeva, immaginandosi già trasferita in Siberia, ha bloccato il determinato ex colonello, affermando prima che i singoli casi fanno il tutto, e che comunque i prigionieri ucraini hanno ammesso la mancanza di finanziamenti e armamenti.
Imperterrito, e votato ormai al suicidio, per tutta risposta l’esperto militare ha dichiarato che l’Ucraina è pronta ad armare 1 milione di soldati, e tenuto conto degli aiuti occidentali, questa possibilità va considerata molto concreta.
Le facce sempre più scure degli altri ospiti della trasmissione hanno accompagnato le ulteriori fosche previsioni di Khodarenok, che ha rincarato la dose, affermando che tutto questo potrà avvenire presto, e che le autorità russe non possono far finta di niente, ed anzi che bisogna attendersi che la situazione della Federazione russa peggiorerà. Per dare il colpo del ko, il brillante analista stava per introdurre il tema dell’allargamento della Nato, quando dalla regia è partito il comando alla conduttrice di bloccarlo, operazione riuscita con una domanda sul numero di soldati professionali dell’esercito ucraino.
Per nulla intimorito dalla violenta interruzione, Khodarenok ha fatto notare che la professionalità dell’esercito dipende dalla sua motivazione, e non dal fatto di essere militari di carriera, ed è questo proprio il caso dell’esercito ucraino, che ha la più forte motivazione esistente, ossia difendere il proprio paese, anche fino all’ultimo uomo. A quel punto, quando era ormai evidente a tutti che la situazione era sfuggita di mano, la Skabeyeva ha interrotto di nuovo il proprio invitato, facendo la prima domanda che le è venuta in mente, ovvero se la disponibilità a morire può consentire di definire “professionale” un esercito. Seccato dalla mancanza di “professionalità” della conduttrice, Khodarenok ha richiamato il dogma dell’esercito sovietico, secondo cui tutto dipende dall’ideale per cui si combatte, con la conseguenza che se questo è giusto, allora si avranno i soldati più professionali del mondo.
Dopo questa precisazione, la stessa regia, rassegnata a inquadrare questo inatteso protagonista della puntata, ha dovuto subire l’ulteriore imbarazzante commento finale dell’ex colonello, secondo cui l’ampliamento della Nato da una parte, e l’isolamento internazionale della Russia dall’altra, dovrebbe spingere il governo russo a un nuovo sano realismo.
Insomma, una situazione inedita, anche se non unica nelle tv di Stato russe di questi tempi, e non resta che chiedersi se questa prima ammissione sarà seguita da altre.