La Corte di Cassazione ha stabilito un principio destinato a riaprire numerosi fascicoli giudiziari sul territorio nazionale: l’epidemia colposa può derivare anche da condotte omissive. Una decisione storica, quella delle Sezioni Unite Penali, intervenute su un caso relativo all’ospedale di Alghero durante la prima ondata della pandemia da Covid-19.

Secondo la Suprema Corte, l’omessa distribuzione di dispositivi di protezione individuale, la mancata formazione del personale sanitario o l’assenza di misure organizzative idonee a contenere il contagio possono configurare gli estremi di un reato.

L’onda arriva in Molise: «Ora la Procura riapra il fascicolo»

La pronuncia ha riacceso il dibattito anche in Molise, dove si contano circa 800 vittime da Covid-19 e dove il Comitato vittime Covid, guidato dall’avvocato Vincenzo Iacovino, annuncia nuove iniziative: «Avevamo ragione - dichiara - e agiremo di conseguenza. Chiederemo alla Procura della Repubblica la riapertura del fascicolo penale, affinché si rivaluti l’intero caso alla luce della decisione della Cassazione, cui giudici e inquirenti dovranno attenersi».

Già nei mesi scorsi il Comitato aveva denunciato gravi criticità nella gestione sanitaria dell’emergenza pandemica nella regione: dal mancato adeguamento dell’impianto di ossigeno alla carenza di posti letto in terapia intensiva, passando per la mancata formazione del personale, l’assenza di protezioni e la violazione sistematica dei protocolli sanitari.

Le segnalazioni dei medici e i contagi negli ospedali

«Anche diversi medici avevano denunciato pubblicamente l’assenza di misure organizzative adeguate – prosegue Iacovino – con contagi tra operatori e pazienti. I sospetti Covid, anziché restare in zona grigia in attesa di tampone molecolare, venivano inseriti direttamente nei reparti con il solo test rapido, alimentando il rischio di focolai e diffusione incontrollata del virus, anche all’esterno dell’ospedale Cardarelli».

Secondo il Comitato, si sarebbe trattato di una gestione disorganizzata e negligente, con responsabilità riconducibili a dirigenti Asrem e alle autorità sanitarie locali.

«Giustizia per le 800 vittime del Molise»

La pronuncia della Cassazione rappresenta un precedente giuridico potente, che potrebbe imprimere una svolta ai procedimenti finora archiviati o congelati. Il Comitato è pronto a chiedere la riapertura delle indagini e a costituirsi parte civile: “In Molise le vittime sono circa 800 – conclude Iacovino – e a loro dobbiamo risposte. Questa decisione ci restituisce uno strumento per fare verità e ottenere giustizia”.