È un piccolo “miracolo”. Carlo Nordio, con la sua sorprendente iniziativa disciplinare, ha provocato l’imprevedibile riconciliazione all’interno della magistratura milanese. La solidarietà espressa da tutti i giudici e da tutti i pm ai tre colleghi della Corte d’appello “responsabili”, per il ministro, di aver indebitamente concesso i domiciliari a Uss, e di averne cosi agevolato l’evasione, cancella d’un colpo il clima venefico creatosi, in particolare, fra la Procura e il Tribunale. Una deriva fratricida provocata un anno fa dal caso Eni, e tuttora capace di produrre strascichi giudiziari.

E proprio quel clima irrespirabile che ha infestato per mesi il palazzo di giustizia milanese aveva autorizzato a dichiarare il definitivo tramonto, anche simbolico, dell’era iniziata con Mani pulite. Ebbene, l’assemblea celebrata mercoledì scorso nell’aula magna della Corte d’appello ha rimesso l’una a fianco agli altri persino la procuratrice generale Francesca Nanni, che si era opposta con parere negativo alla “detenzione domestica” per Artem Uss, e i tre giudici della Corte d’appello - Monica Fagnoni, Micaela Serena Curami e Stefano Caramellino - che quella decisione avevano deciso comunque di assumere. E con loro, tutti i vertici della giustizia ambrosiana, oltre a figure che hanno fatto la storia recente della magistratura anche associata, come Armando Spataro. Schierati nella stessa trincea gli avvocati della Camera penale di Milano, tra i primi a scorgere nell’azione disciplinare di Nordio il rischio di una violazione del principio di separazione dei poteri.

Ecco, da Milano “rischia” di partire lo scatto d’orgoglio dell’intera magistratura, la riscossa di un potere fiaccato dalle grettezze del correntismo ma improvvisamente capace di ritrovarsi unito attorno alla difesa dell’indipendenza, che si ritiene minacciata dal governo. Nordio ha esposto le proprie ragioni, che meritano comunque ascolto, come quelle della magistratura. Ma sul piano politico giudiziario, l’esito di questa inedita vicenda sembra aprire scenari impensabili fino a poche ore fa.