“Sono un amico di Matteo, perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?”. Da un capo del telefono una voce anonima, dall’altro l’avvocato Calogero Montante, nominato difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro nel processo sui mandanti delle stragi Falcone e Borsellino che si sta celebrando nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta. 

Come riporta il quotidiano Repubblica, il legale avrebbe ricevuto una telefonata di minaccia mentre era nel suo studio legale di Canicattì. L’avvocato ha subito denunciato l’episodio, e mentre si indaga sull’autore della telefonata la prefettura ha disposto un cordone di vigilanza da parte di carabinieri e polizia.

L’avvocato Montante era stato nominato difensore d’ufficio dopo la rinuncia dell’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote di Messina Denaro. Il legale, che ricopre la carica di vice procuratore onorario alla procura di Palermo, aveva rappresentato un’ipotesi di incompatibilità per la difesa dell’ex superlatitante, in quanto già difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino nel Borsellino quater e nel processo d'appello. Nell’udienza di giovedì scorso, però, la Corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta, al termine di una breve camera di consiglio, ha confermato la sua nomina e rinviato l’udienza al prossimo 23 marzo per le conclusioni della difesa. “Il 23 marzo, la Corte, quando si riunirà nella sua composizione originaria - ha spiegato il legale - discuterà in ordine all’eccezione che ho sollevato oggi e poi vedremo. Eventualmente chiederò un termine a difesa. Devo fare il mio dovere di avvocato e la difesa è un diritto irrinunciabile”.