«Il presidente Mattarella mi ha chiamato, ha espresso la sua vicinanza a me e alla mia famiglia. Sono rimasto molto contento e anche impressionato per la solerzia con la quale mi ha risposto. Dopotutto sono trascorse meno di 24 ore dalla lettera che gli ho inviato». Contattato al telefono da LaPresse, Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, la maestra 39enne detenuta in carcere a Budapest, evidenza di «aver molto apprezzato» il gesto del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al quale ieri aveva indirizzato una mail relativa alla detenzione della figlia in Ungheria. «Mi ha garantito la sua vicinanza e il suo interessamento alla vicenda», ha aggiunto.

Nella lettera indirizzata ieri a Mattarella, Salis ha sottolineato anche una disparità di trattamento tra la figlia e Gabriele Marchesi, eppure «non dovrebbe esistere alcuna disparità in base all’articolo 3 della nostra Costituzione». Lo scorso giovedì, la Corte d’Appello di Milano ha rigettato la richiesta delle autorità ungheresi di consegnare Gabriele Marchesi, destinatario di un mandato di arresto europeo, accusato, assieme a Ilaria Salis, di lesioni aggravate “potenzialmente letal” che sarebbero state commesse nella capitale ungherese il 10 febbraio 2023 contro due hammerskin in occasione delle manifestazioni neonaziste del “Giorno dell’onore”.

«I giudici hanno mostrato buon senso - commenta Roberto Salis -, il fatto in sé non sussiste e sono davvero contento che la Corte d’Appello di Milano lo abbia certificato». «Tireremo fuori Ilaria da quel carcere, noi andiamo avanti. Chi vuole dare una mano è il benvenuto», conclude.

Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, ha sottolineato come «Il presidente Mattarella ha dato un grande segno di attenzione umana e istituzionale al padre di Ilaria Salis e al contempo a ogni cittadino italiano, ai quali ha detto ’non siete solì. Di gesti del genere credo abbiano bisogno tutti quanti si trovano a vivere situazioni di compressione dei diritti della persona. Appare con evidenza che la Presidenza della Repubblica è una carica di somma garanzia istituzionale e democratica, da preservare con la massima cura».

Su X il deputato di Azione Enrico Costa ha scritto: «A me colpisce la disparità di comportamenti tra il Presidente della Repubblica, che assume una posizione forte e non scontata, ed il Guardasigilli, che si comporta da burocrate (o PM, fate voi) e consiglia i familiari di presentare istanza di domiciliari (peraltro respinta)».