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L'orsa JJ4 per ora è salva: troppi gli interrogativi sulla dinamica dell'aggressione ad Andrea Papi, il runner di 26 anni morto lo scorso 5 aprile nei boschi di Caldes, in Trentino. Il Tar di Trento, con otto dispositivi equivalenti ad altrettanti ricorsi presentati dalle associazioni animaliste, ha accolto la domanda cautelare per la sospensione dell'ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Lo stop sarà efficace fino al 27 giugno, termine ultimo per le parti per proporre motivi aggiuntivi, mentre l'udienza di merito è stata fissata per il 14 dicembre.
Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento per poter approvare un trasferimento, nel gergo tecnico “traslocazione”, chiede modalità, tempistiche e costi per i due orsi minacciati dall'uccisione da parte della politica trentina. Per i giudici Fulvio Rocco (presidente), Carlo Polidori e Antonia Tassinari ministero e associazioni - la Lega Antivivesione e la Lega per l'bolizione della Caccia quelle che avevano impugnato il provvedimento del presidente della Pat, Maurizio Fugatti - possono agire “sinergicamente o ciascuno nel proprio ambito” come già avvenuto in passato per l'orsa Dj3, “trasferita in una riserva tedesca” e dell'orso M57, portato in Ungheria.
“Una nuova vittoria, le due vite sono salve”, ha scritto la Lega Anti Vivisezione lasciando presagire anche quella che potrebbe essere la sentenza finale, la 'non uccisione' degli animali. Nelle due ordinanze di oggi, una pronunciata per l'orsa Jj4, esemplare di 17 anni che la Provincia di Trento ritiene responsabile dell'aggressione mortale ad Andrea Papi nel pomeriggio del 5 aprile scorso nei boschi di Caldes in Val di Sole sulle pendici del monte Peller (montagna considerata un habitat dei plantigradi reintrodotti sul territorio trentino a fine anni '90), e l'altra per l'orso Mj5 che il 5 marzo di quest'anno ha ferito un escursionista in Val di Rabbi.
Fugatti: “In ogni Paese del mondo gli orsi problematici vengono abbattuti e in Italia no”
“Prendiamo atto perché altro non possiamo fare. In ogni Paese del mondo in cui ci sono gli orsi, gli orsi problematici vengono abbattuti e in Italia no. Noi possiamo semplicemente prenderne atto e attendere le future sentenze”, ha Fugatti a Rainews24. Secondo il Tar manca la documentazione della Provincia? “C'è stato un equivoco comunicativo sulla decisione del Tar di oggi su cui non facciamo le polemiche. Quella è la tesi dei ricorrenti, non la tesi del Tar. Ci fermiamo qua”, ha replicato.
Stop all’abbattimento fino al 27 giugno
Jj4 è stata catturata ed è rinchiusa da oltre un mese presso il centro faunistico del Casteller, Mj5 è ancora in libertà. Con il Tar che da una parte tiene sospese le ordinanze di uccisione firmate dal governatore trentino, dall'altra chiede che entro il 27 giugno le associazioni animaliste, con l'aiuto del Ministero competente (quello dell'Ambiente), dovranno presentare una dettagliata documentazione su come trasferire gli orsi, modalità e costi. Già note le due strutture che si sono rese disponibili per ospitare gli orsi fino alla morte naturale, ovvero il “Libearty Bear Sanctuary” a Zarnesti in Romania e la “Al Ma'wa for Nature and Wildlife” a Jerash in Giordania. La Lav si è già proposta di accollarsi il costo del trasferimento.
Il Tar prende tempo: prossima udienza il 14 dicembre
Il Tar, presieduto da Fulvio Rocco, ha già fissato la data dell'udienza nella quale entrerà nel merito e sarà giovedì 14 dicembre, quando la Provincia di Trento potrebbe avere un nuovo governatore (le elezioni sono il 22 ottobre) ed una nuova giunta. Cosa accadrebbe se dovesse essere eletto un nuovo corso politico e deciderà per il no all'abbattimento e sì al trasferimento? Come riferiscono i legali della Lav, la vicenda cesserebbe. Nell'ordinanza del Tar riferita all'orsa Jj4 è stato preso atto dei ricorsi presentati da Lav e Lac (Lega per l'Abolizione della Caccia) che pongono diversi interrogativi, quali l'ora dell'aggressione a Papi, le condizioni ambientali (crepuscolo? sera?), “il povero ragazzo non ha visto l'orsa e, spostandosi velocemente, vi è andato addosso inconsapevolmente per le particolari condizioni relative alla vegetazione fitta o orografiche (dosso, tornante) del luogo dell'incidente?”; “si è naturalmente e istintivamente difeso con bastoni, rami, sassi accentuando la reazione dell'animale che ha determinato l'esito fatale dell'attacco?”; oppure “era distratto dall'uso contemporaneo di cuffiette, cellulare?”.
Le associazioni ambientaliste esultano: “Vittoria”
La sospensione di oggi è stata accolta con soddisfazione da tutte le associazioni animaliste che sono ricorse ricorso contro l'abbattimento dei due esemplari. “Il provvedimento di abbattimento, e quindi l'uccisione dell'orsa, non ha alcun fondamento dal momento che esistono valide alternative”, sostengono Enpa, Leidaa e Oipa. Che poi hanno precisato: “Ci sono precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche”. Oipa, inoltre, "è basita e esprime forte perplessità per le dichiarazioni surreali del legale del Ministero dell'ambiente” che, come riferito dalla Provincia Autonoma di Trento, nel corso dell'udienza di ieri al Tar ha affermato, “ad oggi non siano stati individuati spazi idonei ad accogliere Jj4”. L'Oipa ribadisce: “Abbiamo proposto al Ministero una proposta ragionata e verificata che individua in un santuario per orsi in Romania” e cita il tavolo tecnico convocato dal Ministero oltre all'invido di un memorandum di 12 punti.
Il parere dell’esperto: “Jj4 difendeva i cuccioli”
“Da un punto di vista forense” gli attacchi dell'orsa JJ4 sono stati “in tutte le occasioni” dettate dalla difesa “dei propri cuccioli da quello che riteneva un pericolo imminente rappresentato dall'estrema vicinanza di persone, oppure la probabile difesa della propria fonte di alimentazione” e dai “documenti prodotti dall’Amministrazione Provinciale e dai pareri dell’Ispra, non emergono elementi probatori che fanno supporre un’intrinseca pericolosità”, si legge nel parere del dottor Rosario Fico, vice presidente della Società italiana scienze forensi veterinarie già responsabile del Centro nazionale di referenza per la medicina nazionale forense, agli atti del procedimento pendente davanti al Tar di Trento.
Un parere che i giudici amministrativi non tengono in considerazione nella loro decisione, esprimendosi esclusivamente sull'ordinanza per l'abbattimento di JJ4 del Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, e ritenendo “non necessarie ulteriori verifiche sulla causa del decesso del giovane Andrea Papi” e la dinamica della morte.