“Dalla lettura degli atti e della decisione del giudice sono convinto che ci siano gli estremi per impugnare. Quindi impugneremo e siamo convinti che abbiamo ragioni da sostenere nel grado di giudizio successivo”. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del punto stampa a Imperia, dove ha partecipato al comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica.

“Questo di certo non frena le nostre iniziative, cercheremo di rimpatriare attraverso le procedure accelerate che sono previste dalle leggi nazionali ed europee, il trattenimento è solo uno strumento in più per questo tipo di procedure”, ha aggiunto il ministro parlando della decisione della giudice di Catania che ha liberato i migranti tunisini trattenuti nel Cpr di Pozzallo. 

“La Lega al Senato presenterà un'interrogazione al ministro della Giustizia per approfondire la vicenda del giudice che non ha convalidato il fermo di migranti nel centro richiedenti asilo di Pozzallo. Alla luce delle informazioni lette oggi sui giornali, che riferiscono di petizioni da parte del magistrato contro Salvini ministro dell'Interno e campagne pro Ong, non vorremmo sia stata fatta una scelta ideologica. Nella nostra Repubblica è lecito avere opinioni politiche e poterle esprimere, ma questo non può succedere in un tribunale, dove i giudici devono rispondere soltanto alla legge”, annuncia invece la senatrice della Lega, Erika Stefani, dopo la presa di posizione del segretario Matteo Salvini. Per il quale “le notizie sull'orientamento politico del giudice che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi, ma purtroppo non sorprendenti. Già nel 2019, quando ero al Viminale, ci scontrammo con giudici del Tar che cercavano di boicottare i Decreti sicurezza e che sposavano pubblicamente le tesi della sinistra. Il tutto senza dimenticare le rivelazioni di Luca Palamara e le intercettazioni contro il sottoscritto che 'va fermato anche se ha ragione'. La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra”. “Io, venerdì andrò all'udienza di Palermo dove rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso i confini e ridotto drasticamente sbarchi e tragedie in mare. Chi ha la coscienza pulita non si fa intimidire. Ed è con questo spirito che faremo la riforma della Giustizia, con separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati che sbagliano”, conclude il leader leghista.