«Il dolore dei familiari delle vittime della tragedia di Rigopiano merita il più profondo rispetto e silenziosa comprensione. L'idea che va rifiutata è che se un processo si conclude con l'assoluzione degli imputati significa che la giustizia ha fallito e non ha adempiuto la sua missione».

Lo scrive in una nota la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati, che aggiunge: «Riteniamo che non sia questo il modo per manifestare la solidarietà che tutti sentiamo di dover esprimere ai familiari delle vittime e per far comprendere cosa è e cosa deve essere la giustizia penale di un Paese libero e democratico».

Il sindacato delle toghe rileva quindi che «non bisogna mai dimenticare che la giurisdizione e il suo alto e difficile compito non si misurano con logiche di risultato, secondo la inaccettabile equazione per la quale una mancata condanna è una giustizia negata. La giurisdizione penale è tutela dei diritti e ricerca della verità dei fatti, null'altro. Se fosse altro, aggiungerebbe dolore a dolore - conclude la Giunta Anm - aumenterebbe la sofferenza violando i principi di libertà che ci uniscono e ci ispirano».