VITTORIO SGARBI

Professor Cazzola, si parla di una richiesta di aiuto militare della Russia alla Cina, con smentita di Pechino: in che modo la Cina può influenzare o meno il conflitto?

La Cina potrebbe agire da mediatore e da garante, insieme alle altre grandi potenze. È purtroppo evidente che la cessazione del conflitto comporterà delle rinunce territoriali da parte dell'Ucraina. In questo caso però la nazione aggredita non dovrebbe accollarsene da sola la responsabilità. Se la assumerebbero in solido le potenze mediatrici, garantendo nel contempo la sicurezza dell’Ucraina. Così fu col memorandum di Budapest del 1994, in cui veniva garantita l’integrità territoriale e la sicurezza della Ucraina, in cambio della riconsegna alla Russia di 1900 testate nucleari, ereditate dal crollo dell’Urss. A sottoscrivere il memorandum furono la Federazione Russa, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la neonata Repubblica Ucraina. In seguito si aggiunsero Francia e Cina. Non c’è il rischio che far entrare la Cina nella partita generi un conflitto Oriente- Occidente? Se la Cina accettasse di essere coinvolta nel conflitto ciò significherebbe che il mondo si troverebbe in guerra senza essersene reso conto. In ogni caso è questione di tempo, ma dobbiamo aspettarci un'aggressione di Taiwan. Nei mesi scorsi la Cina popolare ha fatto incetta di tutto sui mercati internazionali; persino delle derrate alimentari. In Occidente si è pensato che lo facesse in vista di una nuova pandemia, ma gli attuali scenari evidenziano una prospettiva diversa.

Ha ragione Cingolani a dire che gli aumenti dei carburanti sono una truffa? Cingolani è il ministro competente ed è una persona seria. Se davvero c’è speculazione il governo deve venirne a capo con le misure necessarie in un ambito europeo. Si dibatte sull’invio di armi a Kiev, la cui quantità può essere aumentata a dismisura. È d’accordo? Certamente. È la sola vera sanzione da adottare. Putin verrà al tavolo del negoziato se l’Ucraina continuerà a resistere e lo zar capirà che l’aggressione comporterà costi umani e materiali superiori alle previsioni. Provo una rivolta morale nei confronti dei “pacefondai’’ di casa nostra che pur di indurre l’Ucraina alla resa lo vorrebbero disarmata. Anche lo spauracchio della guerra nucleare è frutto della nostra vigliaccheria. Putin sa bene che una guerra nucleare porterebbe morti e distruzioni anche in Russia. Il cosiddetto equilibrio del Terrore ha salvato la pace nel mondo per circa 80 anni. I “putiniani a loro insaputa’’ sostengono che Putin non è impazzito. Se è così saprà anche regolarsi. C’è un modo, oltre alla diplomazia e alle armi, con il quale il nostro paese può contribuire a sostenere Kiev, o l’unica cosa da fare è continuare a inviare loro le armi che chiedono? Ci sono le iniziative da concordare in sede Ue e Nato con i paesi alleati; c’è la disponibilità all’accoglienza. Le armi sono per ora l’aiuto più efficace. Poi è ora che finisca l’età dell’innocenza. Dal 24 febbraio sappiamo che – se riusciamo a scamparla – la prima cosa da fare è quella di una politica di riarmo dell’Occidente, sul modello della Germania.