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«Nel suo libro Critica della retorica giustizialista, il penalista romano Francesco Petrelli spiega come nell’immaginario collettivo la pena e la reazione dello Stato al reato sia unicamente il carcere. Di fronte a fenomeno gravi si interviene sull’onda dell’emozione, inasprendo le pene. Come nel caso degli incidenti stradali o, più di recente, per le tragiche stragi nel Mediterraneo. L’idea della retorica giustizialista è sempre la stessa: mettere in carcere chi si presume sia responsabile». A dirlo è il magistrato Ilio Mannucci Pacini, presidente della terza sezione penale del Tribunale di Milano, nel suo intervento di sabato scorso all’evento “Rigenerare bici rigenerare persone”, organizzato presso Upcycle Caffè dal Comune di Milano, Dipartimento Economia urbana, moda e design unitamente al Consorzio Viale dei mille.
«Come si interviene allora sulla retorica giustizialista? Introducendo tarli», risponde Pacini. «E sul carcere stiamo provando a gettarli oltre che tra gli addetti ai lavori anche tra chi a questa retorica è sensibile», aggiunge il magistrato. Che poi indica come esempio una mostra fotografica di detenuti e agenti penitenziari all’interno delle quattro carceri milanesi, Per esempio la mostra al pac di foto detenuti e agenti dentro le 4 carceri milanesi, che dal Pac di Milano è arrivata anche nel Palazzo di Giustizia e in alcuni licei.
Scopo dell’iniziativa milanese è proprio sensibilizzare l’opinione pubblica sul mondo penitenziari: indagare le opportunità di sviluppo delle imprese carcerarie nel settore della ciclabilità e della mobilità leggera è il primo tema scelto per una serie di incontri finalizzati a creare rete tra le imprese e il mondo ristretto. E l’appuntamento di sabato scorso sarà anche il punto di partenza per la prossima edizione de Sui Pedali della Libertà, il progetto del Dubbio ideato e realizzato da Roberto Sensi, che nel 2020 ha percorso oltre 2mila chilometri in bicicletta dal Brennero a Capo Passero per visitare le carceri italiane.
Ma il tema della sicurezza sociale riguarda tutti e deve coinvolgere il più ampio pubblico anche con nuovi linguaggi e approcci: all’incontro di Milano si è parlato anche di “Fuga in Avanti”, la ricerca avviata dal think tank Noi di Spoiler, con l’avvocata e futurista Carla Broccardo, tesa ad elaborare scenari possibili e proporre visioni alternative con un approccio di systems thinking per individuare ed aggirare le trappole sistemiche dei nostri sistemi sociali.