Metti l’Intelligenza Artificiale al servizio dei Tribunali e addestra una rete neurale a riconoscere se la voce dell’indagato è la stessa voce fra quelle intercettate durante le indagini. Poi applica un modello scientifico che compara le caratteristiche delle due voci, lo stesso metodo biometrico utilizzato per comparare le tracce di Dna presenti sulla scena di un crimine: e avrai Intrepido, un sistema di nuova generazione sviluppato presso il Centro di ricerca interdisciplinare sul linguaggio ( Cril), dell’Università del Salento ( Dipartimento di Studi Umanistici), diretto dal professor Mirko Grimaldi. La ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista internazionale Speech Communication. Francesco Sigona ( ricercatore del Cril) e Mirko Grimaldi, professore di Linguistica generale, hanno lavorato per anni alla elaborazione di un software in grado di offrire uno strumento all’avanguardia nel campo delicato della comparazione forense della voce, dove gli errori giudiziari

sono sempre in agguato. «Nel sistema attuale - commenta il professor Grimaldi - la figura del perito fonico non è prevista dal legislatore e la riforma Cartabia non ha colmato la lacuna. L’identificazione del parlante in ambito forense è spesso lasciata al fai da te, assegnata cioè a figure che non hanno nessuna formazione specifica. Per questo, ogni perito si sente libero di usare il metodo che preferisce ( raramente basato su presupposti scientifici), e la sorte dell’indagato può finire nelle mani del caso. Ciò non dovrebbe mai avvenire nelle aule dei Tribunali, dove invece sono richieste evidenze oggettive, al di là di ogni ragionevole dubbio. I risultati ottenuti dal sistema che abbiamo sviluppato sono migliori di tutti gli altri attualmente in uso; pertanto, Intrepido si propone come il sistema più affidabile di identificazione del parlante in campo forense e, grazie a questo strumento, magistrati, avvocati e periti hanno ora uno strumento in più per applicare i principi del giusto processo».