«Ancora una volta dobbiamo commentare dichiarazioni senza vedere testi, eppure di intercettazioni il ministro parla da quando si è insediato». Il segretario di Area democratica della giustizia, il gruppo delle toghe progressiste, Eugenio Albamonte, commenta così all'Adnkronos gli interventi annunciati nei giorni scorsi dal ministro della giustizia Carlo Nordio sulle intercettazioni. «Si dice che se ne fanno troppe, ma in realtà i dati dimostrano che i numeri si stanno riducendo. E dal punto di vista della spesa si stanno adottando protocolli che hanno unificato i prezzi a livello nazionale», ricorda Albamonte. E quanto al tema della tutela dei terzi non indagati «è un problema già ampiamente affrontato e risolto dalla riforma Orlando - osserva - Il garante della privacy, ascoltato dalla commissione giustizia del Senato, ha detto chiaramente che dall'entrata in vigore della legge la diffusione indebita di intercettazioni è pari a zero. Ci possono essere però conversazioni con terzi che hanno una valenza dal punto di vista giudiziario e queste - sottolinea - sono insopprimibili e devono essere trascritte, con attenzione a non toccare temi sensibili di questi soggetti terzi».

«Se i binari della riforma sono questi a me sembra che sia un volere mettere mano alle intercettazioni giusto perché si era detto che bisognava farlo - conclude il segretario di Area - ma dal punto di vista dei contenuti sono cose già fatte che intervengono su una dinamica procedurale già a regime in modo corretto, almeno dall'entrata in vigore della riforma Orlando».