uesto è l’ultimo numero de

QIl Dubbio a mia firma. D’intesa con la proprietà, ho rescisso il contratto.

Due anni da direttore sono stati un periodo molto impegnativo; a tratti esaltante.

Ho cercato di fare un giornale “curioso” come promesso al momento dell’incarico, capace di portare nel dibattito pubblico i valori fondanti dell’Avvocatura, con la bussola orientata sul garantismo e la tutela dei diritti, specie di quelli dei più deboli. Senza mai rinunciare ad un profilo culturale alto e di qualità, in assenza del quale a mio avviso il giornalismo irrimediabilmente scade.

Ringrazio quanti hanno condiviso e supportato questo mio sforzo. Ringrazio anche chi, talvolta, ha espresso perplessità o rilievi.

Le critiche aiutano a crescere, e ho sempre ritenuto l’umiltà l’altra faccia della professionalità: se manca la prima, non può esistere l’altra.

Oltre che al plenum del Cnf, un particolare sentimento di riconoscenza va al presidente Andrea Mascherin che mi ha offerto un’opportunità irripetibile.

Rivolgo i migliori auguri a Davide Varì che mi succederà e a tutta la redazione, con l’auspicio che la voce irrinunciabile del Dubbio continui ad essere forte ed autorevole.

Ne approfitto per augurare a tutti, ma proprio a tutti, un buon 2021. Mi pare che ne abbiamo bisogno.