«Test attitudinali? Se la politica ritiene che siano indispensabili e utili i test per i magistrati, io aggiungo facciamoli per tutte le strutture apicali della pubblica amministrazione di questa nazione e quindi anche nei confronti dei politici, soprattutto quelli che hanno incarichi di responsabilità e di governo, incarichi regionali e comunali». All’indomani del via libera in Consiglio dei ministri ai test psicoattitudinali per le toghe, Nicola Gratteri rispolvera la provocazione già lanciata qualche settimana e punta di nuovo ai politici.

Ai quali, «dato che ci troviamo, dovremmo fare anche narcotest e alcool test, poiché chi è sotto l’effetto di droghe e alcool può fare ragionamenti alterati e può essere sotto ricatto», dice il procuratore di Napoli durante la conferenza stampa sugli arresti di sei persone accusate di aver preso parte agli omicidi dell’innocente Giulio Giaccio, rapito, ucciso e sciolto nell’acido il 30 luglio 2000, e di Pasquale Manna, ammazzato a Ponticelli un anno fa nell’ambito di un regolamento interno al clan Veneruso-Rea della periferia est di Napoli.

«Dato che ci troviamo – aggiunge - facciamo anche l’alcol test perché chi magari quel giorno è ubriaco può dire delle cose che possono condizionare l’opinione pubblica in modo negativo». E ancora: «Se andiamo a fare le analisi del Tevere, dell’Arno o del Po, troverà tracce consistenti di cocaina, aumentata rispetto agli scorsi anni. È una droga sempre più di massa e sempre più diffusa», risponde Gratteri a una domanda che ricordava l’inchiesta de L’Espresso sulla presenza di cocaina in acqua e bagni del Parlamento.

Nel corso dell’incontro con la stampa, indetta nella sala Beatrice della Procura di Napoli, il procuratore Nicola Gratteri ha risposto anche alle domande sul presunto scontro con il cantante Geolier. «Non si è fatto il nome di nessuno, Gratteri non è contro nessuno - ha detto il procuratore - ho solo risposto ad una domanda del padre di uno studente». Ha poi aggiunto che «io ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo» parlando dell’invito avanzato dal rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, attraverso i giornali proprio in occasione dell’incontro con Geolier. «Il padre di uno studente - ha spiegato il procuratore - mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non è contro nessuno».