I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno chiesto alla Procura di Brescia di poter trattare l’inchiesta su Mario Venditti e sulla presunta corruzione legata al delitto di Garlasco come un caso di terrorismo internazionale.

La richiesta emerge da un’annotazione del 16 luglio 2025, con la quale i militari chiedono di poter acquisire i tabulati telefonici di 16 utenze intestate agli ex carabinieri di Pavia Silvio Sapone, Giuseppe Spoto e Antonio Scoppetta — quest’ultimo già condannato a 4 anni e mezzo nell’inchiesta Clean della Procura di Pavia.

L’obiettivo, si legge nella richiesta, è quello di poter applicare le norme previste dalla legge italiana del 2017 — che recepisce la direttiva europea sul contrasto al terrorismo — per ottenere un’estensione dei tempi di conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico, in deroga alle regole sulla privacy.

I carabinieri chiedono infatti di accedere ai tabulati degli ultimi sei anni (72 mesi) invece che ai due previsti ordinariamente, così da coprire anche il periodo fino a metà 2019, oltre due anni dopo la prima archiviazione del fascicolo su Andrea Sempio, disposta nel marzo 2017.

Parallelamente, la Procura di Brescia ha definito un calendario di circa tre mesi e mezzo per l’acquisizione e l’analisi dei dispositivi sequestrati all’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e a Giuseppe Sempio, padre di Andrea. L’esperto incaricato, Matteo Ghigo, 34 anni, specializzato in informatica forense e già consulente per diverse Procure, inizierà lunedì alle 15, nello studio DIFOB di Pinerolo, le operazioni di estrazione della copia forense. I dati saranno riversati in una “copia-mezzo” che garantisca l’integrità dei contenuti e dovrà essere consegnata entro 45 giorni agli investigatori coordinati dalla pm Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete.

Una volta ricevuta la copia, gli inquirenti avranno altri due mesi per analizzare il materiale e individuare eventuali prove di versamenti di denaro agli inquirenti, anche tramite intermediari, con l’obiettivo di influenzare le indagini su Sempio e sui presunti canali di monetizzazione del denaro.

L’indagine mira inoltre a ricostruire i rapporti di Venditti, divenuto aggiunto a Pavia nel luglio 2014, con gli ex carabinieri Sapone e Spoto. Entrambi non risultano indagati e sono estranei all’accertamento tecnico irripetibile, motivo per cui non potranno nominare un consulente di parte.

Intanto il Tribunale del Riesame di Brescia dovrà nuovamente pronunciarsi sulla legittimità dei sequestri e sull’utilizzabilità del materiale informatico dopo l’annullamento del primo decreto del 26 settembre. Lunedì è fissata la prima udienza davanti ai giudici della libertà sul fascicolo parallelo del cosiddetto “sistema Pavia”, mentre si attende anche il nuovo appello nel filone Garlasco, già annunciato dai difensori di Venditti, Domenico Aiello, e di Sapone, Massimo Marmonti.