Tribunale chiuso per gelo. Nella “galleria dell’assurdo” che annovera le défaillance del sistema giustizia, entra a pieno titolo anche il provvedimento firmato ieri dal presidente del Tribunale di Castrovillari, Massimo Lento, il quale non ha potuto far altro che arrendersi al guasto dell’impianto di riscaldamento: con le temperature polari che si registrano in quella parte della Calabria, il vertice del presidio di Castrovillari ha dovuto emanare un decreto che sospende le udienze fino al prossimo 18 febbraio.

Con l’eccezione riservata, come durante il Covid, alle questioni urgenti e indifferibili. «Vista la particolare situazione climatica che fa registrare temperature al di sotto della media stagionale», recita il provvedimento del presidente, «visto che, nonostante si sia già da tempo perfezionata la procedura prevista per la riparazione dell’impianto di riscaldamento, lo stesso non è ancora funzionante, atteso che nelle aule di udienza si registrano temperature estremamente rigide, anche pari a 10 gradi», Lento ha sospeso per 10 giorni «le udienze civili e penali».

Da ieri fino al 18 sarà possibile trattare, appunto, solo «'i processi urgenti e indifferibili e, in particolare, quelli con rito direttissimo, quelli con imputati sottoposti a misura cautelare, i procedimenti d'urgenza in materia civile, nonché le udienze cartolari».

Tra le poche attività che l’incredibile situazione del Tribunale di Castrovillari non ha congelato c’è anche l’elezione del nuovo Coa, le cui operazioni sono iniziate ieri e che andranno avanti fino a domani. Alle urne sono attesi in tutto 1200 avvocati.

Il “caso Castrovillari” sul tavolo di Nordio

«Ho depositato un'interrogazione indirizzata al Ministro della Giustizia per sollecitare un suo urgente intervento rispetto al decreto del Presidente del Tribunale di Castrovillari che ha disposto la sospensione delle udienze civili e penali dall'8 al 18 febbraio a causa del guasto all'impianto di  riscaldamento del presidio giudiziario». Lo afferma la deputata del M5S Elisa Scutellà.

«A seguito della riforma della geografia giudiziaria del 2012, che ha portato alla soppressione del tribunale di Rossano ed il conseguente accorpamento al tribunale di Castrovillari - osserva -, i carichi di lavoro del presidio di giustizia del Pollino hanno subito notevoli incrementi con forti ripercussioni sugli arretrati. Secondo la classifica sull'efficienza dei 140 tribunali ordinari della Penisola, stilata dal Ministero della giustizia e pubblicata il 1 giugno 2022 dal Sole 24 ore, il tribunale di Castrovillari risulta essere al decimo posto per inefficienza con un numero di fascicoli relativi a causa pendenti da oltre due anni pari a 7.774. Non è certamente questa l'efficienza paventata dalla riforma del 2012. Poi a ciò si aggiungono anche sospensioni dei lavori a causa di impianti di riscaldamento fuori uso - prosegue Scutellà - non si comprende come la macchina della Giustizia possa ingranare».

«Nell'interrogazione ho anche precisato che è necessario evitare la paralisi di servizi fondamentali, come quello della Giustizia, soprattutto nel territorio della Sibaritide-Pollino, ed ho sollecitato il Guardasigilli affinché vengano adottate iniziative urgenti per consentire, nel minor tempo possibile, di definire le criticità evidenziate e garantire agli operatori del presidio di giustizia di Castrovillari di recuperare condizioni di lavoro dignitose e salvaguardare il servizio pubblico della giustizia», conclude la deputata del M5S.