"Siamo felici di comunicare che ad oggi sono più di 500mila le persone che hanno firmato il referendum per la legalizzazione dell eutanasia, stando alle cifre comunicate al Comitato promotore da parte dei gruppi di raccolta firme ai tavoli (430.000 firme), alle quali si aggiungono oltre 70.000 firme raccolte online e un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni». Lo annunciano in una nota Filomena Gallo e Marco Cappato, a nome del Comitato promotore referendum « Eutanasia legale» e dellAssociazione Luca Coscioni. «Nellesprimere profonda gratitudine per le migliaia di volontarie volontari che stanno dedicando parte delle proprie vacanze fornire il servizio pubblico dellesercizio del diritto al referendum - scrivono i due - vogliamo sottolineare che la raccolta firme naturalmente prosegue con ancora maggiore forza, con lobiettivo di raccogliere almeno 750.000 firme entro il 30 settembre in modo da mettere in sicurezza il risultato da ogni possibilità di errori nella raccolta, ritardi della Pubblica amministrazione e difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli. Ad oggi le firme fisicamente già rientrate al Comitato sono 99.000, delle quali 48.000 già certificate e pronte per la consegna». "Di fronte agli annunci di iniziative parlamentari e al proseguirsi della violazione dei diritti dei malati, già sanciti dalla sentenza della Consulta sul caso Cappato-Antoniani, vogliamo precisare che il referendum è uno strumento legislativo per realizzare riforme con effetto vincolante,  non è - nè dal punto di vista legale nè da quello politico - uno stimolo al Parlamento affinché legiferi, né tantomeno un alibi per il Governo e le Regioni per continuare a violare impunemente la legge. Continueremo infatti ad agire al fianco di persone malate che, come nel caso di Mari«, si vedono conculcata con la violenza la propria libertà di decidere sul fine vita. A 37 anni dal deposito della prima proposta di legge sulleutanasia, a prima firma Loris Fortuna, il referendum - sottolineano - è lo strumento per abrogare la criminalizzazione del cosiddetto »omicidio del consenziente« (articolo 579 del codice penale) e rimuovere così gli ostacoli alla legalizzazione delleutanasia anche con intervento attivo da parte del medico su richiesta del paziente, sul modello di Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna, seguendo i principi già stabiliti anche dalla Corte costituzionale tedesca».