L’Associazione T6 ha presentato uno studio sul funzionamento delle esecuzioni immobiliari in Italia, curato dal Prof. Federico Cecconi e dall'Avv. Laura Pelucchi, che si concentra sull’analisi delle performance dei tribunali italiani e sull’individuazione dei fattori che influiscono sull’allungamento dei tempi delle procedure giudiziarie. Obiettivo dello studio è di individuare i fattori che incidono negativamente, tra cui la sostituzione dei giudici e le proroghe al deposito della CTU, ma anche il divario territoriale tra Nord e Sud in termini di capacità di definizione delle cause e di rallentamento nella gestione delle procedure giudiziarie.

Divario Nord-Sud

Dopo aver studiato 140 tribunali e più di 245.000 fascicoli, il rapporto ha rivelato che i tribunali del Nord Est sono i più performanti, con un’incidenza di smaltimento delle procedure migliore e un minor numero di fascicoli pendenti per più di 5 e 10 anni oltre ad una minore durata media delle procedure esecutive, che si attesta sui 4,47 anni. Questo divario potrebbe essere la conseguenza di differenti sistemi organizzativi e di risorse a disposizione dei tribunali nelle diverse regioni del paese.

Sostituzione dei giudici

Secondo l’indagine la sostituzione dei giudici è il fattore che ha il maggior impatto sull’allungamento dei tempi delle procedure giudiziarie in Italia. Nel complesso determina un prolungamento medio della durata delle procedure esecutive del 89%, rispetto alle procedure che non presentano questa criticità. Inoltre, considerando solo la sostituzione dei giudici senza combinazioni con altri fattori, si registra un allungamento dei tempi a livello nazionale del 77%.  Al contrario, fattori dipendenti dalle attività su impulso delle parti, come le conversioni e le opposizioni, hanno un impatto irrilevante e rappresentano solo circa l’1% dei casi.

I grandi tribunali sono più performanti

Inoltre, i tribunali italiani di dimensioni maggiori hanno anche una migliore capacità di smaltimento e performance in termini di durata delle pratiche con un’incidenza del 63%, mentre i tribunali molto grandi registrano un’incidenza del 73%.

Le proroghe al deposito della CTU

Sono state identificate come un fattore significativo nell’allungamento dei tempi delle procedure esecutive. In media, si è registrato un prolungamento del 64% delle tempistiche nel caso in cui questa criticità si presenti. Tuttavia, se consideriamo solo la proroga al deposito della CTU, l’allungamento della durata delle procedure si riduce al 22%. Inoltre, i tribunali più performanti in questo ambito sono quelli del Sud e del Nord Est, che presentano un'incidenza del 11% e del 17% rispettivamente, seguiti dal Nord Ovest con un'incidenza del 22%.

L’incidenza del Covid

L’indagine evidenzia come l’emergenza sanitaria abbia influenzato il funzionamento del sistema giudiziario e dei tribunali italiani. Infatti, le misure di contenimento del virus hanno inevitabilmente rallentato la gestione dei procedimenti giudiziari, comprese le esecuzioni immobiliari. Questo ha portato ad un accumulo di procedure pendenti che tardano a giungere a conclusione, anche se la durata media delle procedure esecutive è in calo negli ultimi anni.