LA PROPAGANDA

Se non fosse che la guerra in Ucraina è ormai evidentemente la più grande tragedia militare ed umanitaria che sta vivendo l’Europa dalla seconda guerra mondiale ad oggi, vedere i telegiornali ed i programmi delle tv russe sarebbe perfino divertente, perché ogni giorno sparano notizie propagandistiche sempre più pazzesche. Per esempio, un giorno vedi un tranquillo prigioniero ucraino ( io se fossi prigioniero starei zitto, e avrei paura), che in un perfetto russo racconta, come se nulla fosse, che quando si trovava in Ucraina sparava a tutti quelli che gli capitavano davanti, in quanto, guardando nel mirino, riteneva di non controllare se i bersagli erano persone civili, magari bambini, o soldati russi. IL REGIME PUTINIANO HA ORGANIZZATO UNO SCHERMO INFORMATIVO IMPENETRABILE

Grazie a una propaganda che non lascia spazio alla verità e al dissenso, la gran parte dei cittadini russi è del tutto inconsapevole di quel che realmente accade in Ucraina

Se non fosse che la guerra in Ucraina è ormai evidentemente la più grande tragedia militare ed umanitaria che sta vivendo l’Europa dalla seconda guerra mondiale ad oggi, vedere i telegiornali ed i programmi delle tv russe sarebbe perfino divertente, perché ogni giorno sparano notizie propagandistiche sempre più pazzesche. Per esempio, un giorno vedi un tranquillo prigioniero ucraino ( io se fossi prigioniero starei zitto, e avrei paura), che in un perfetto russo racconta, come se nulla fosse, che quando si trovava in Ucraina sparava a tutti quelli che gli capitavano davanti, in quanto, guardando nel mirino, riteneva di non controllare se i bersagli erano persone civili, magari bambini, o soldati russi. E’ chiaro il messaggio subliminale di una tale cavolata: sono gli ucraini ad uccidere i propri concittadini!

Un altro giorno si vede una bufala più grande del grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa di Dubai, ovvero che la Russia sta mandando aiuti umanitari in Ucraina! A conferma di questa stratosferica menzogna fanno vedere una mano che apre un pacco, con dentro un po’ di scatolame, altro scatolame accumulato ( insufficiente pure per una normale famiglia), il tutto senza far vedere neppure una fila di persone che attende di ricevere l’aiuto, magari con sullo sfondo qualcosa ( tipo una macchina con targa ucraina) che potrebbe rendere verosimile la fandonia. Niente di tutto questo. E’ chiaro che la capacità cinematografica del governo russo è per diversi ordini di grandezza inferiore non solo a Hollywood, ma sicuramente anche alla meno prestigiosa Bollywood indiana. Altrettanto dilettantistica è la messa in scena che sta andando in onda in questi giorni nelle tv russe, commentata con occhi lucidi dalle comparse che vengono invitate in questi surreali talk show russi, tipo quello del Piervi Kanal ( Canale 1), definito “Bolsciaia Igrà”, ossia grande gioco ( chissà se lo chiamerebbero così se fossero distrutte le città russe...). Ebbene, con una scenografia che imbarazzerebbe anche una scuola di teatro parrocchiale per la sua ridicolaggine, si è cercato di convincere i russi che sono gli ucraini a mandare missili nelle repubbliche indipendentiste, e non i russi che li mandano in Ucraina, tanto è vero che i russi ritengono il loro vicino ancora integro, visto che vengono mandate in onda immagini di archivio dell’Ucraina.

A conferma di questa presunta tragedia ( gli ucraini mandano missili) fanno vedere il pezzo finale di un missile ancora fumeggiante, ma così integro, che si legge perfettamente una serie di numeri intorno alle alette intatte, per poi mostrare solo una strada ( e nessun edificio distrutto), con qualche poliziotto, una macchia di sangue piuttosto grossa ( con tutta probabilità una sacca di sangue versata in un unico punto), e qualche presunto cadavere, rigorosamente coperto ed opacizzato ( fosse mai che i parenti della comparsa si preoccupassero...).

Nient’altro! Non bisogna essere esperti balistici per sapere che se una bomba non esplosa può essere effettivamente rimasta più o meno integra, un missile che viaggia a qualche centinaio di km/ h difficilmente può restare in parte intatto. Ma in Russia non ci hanno pensato, così come non hanno pensato di creare qualche sfondo realistico, assumendo magari un bel po’ di comparse, facendo vedere vere scene di distruzione delle repubbliche indipendentiste, e magari qualche colonna di fascisti e di nazisti, con tanto di braccio alzato, la cui eliminazione rappresenta ufficialmente il motivo di questa “spezoperazia”. Ma al di là della fin troppa facile ironia che il dilettantismo della propaganda russa suscita, bisogna rendersi conto che, incredibilmente, non c’è nessun giornalista russo in Ucraina.

Non è chiaro il motivo di questa clamorosa assenza. Se è vero che i giornalisti russi non verrebbero accolti con i fiori dagli ucraini, è anche vero che i rappresentanti della stampa russa potrebbero pure seguire le truppe russe, e godere quindi di una certa protezione, non certo inferiore a quella di cui godono i loro colleghi ( si fa per dire...) occidentali. Quanto potrà durare l’embargo di notizie vere, e la farsa della propaganda putiniana è difficile dirlo. Le prime crepe si cominciano a vedere. Queste sono dovute in parte al fatto che molti russi hanno amici e parenti in Ucraina e in quasi tutti i paesi dell’Occidente, con i quali comunicano tramite whatsapp, ancora funzionante in Russia, ricevendo contestualmente le immagini che mostrano una realtà diversa da quella descritta dai media russi.

Ed un’altra parte di tali crepe viene dalla coscienza di diversi russi, come Marina Ovsyannikova, che il 14 marzo, durante il telegiornale serale di Piervi Kanal, condotto dall’inossidabile annunciatrice Ekaterina Andreeva ( pur essendo ancora giovane, sta lì da almeno 15- 20 anni, forse nel tentativo di battere il record di Emilio Fede), è apparsa dietro alla conduttrice con un cartello scritto in russo ed inglese in cui chiedeva di fermare la guerra, di non credere alla propaganda, ricordando al tempo stesso che i russi sono contrari alla guerra.