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Manifestazione sotto la Cassazione in favore di Alfredo Cospito
La pronuncia del tribunale del riesame di Perugia potrebbe mettere in discussione il regime detentivo del 41 bis a cui è da tempo sottoposto l'anarchico Alfredo Cospito. La vicenda riguardava alcuni articoli di Cospito pubblicati sulla rivista Il Vetriolo del circolo anarchico di Spoleto. Per i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale dell'Arma (Ros) tali articoli si sarebbero inseriti all'interno di una attività finalizzata all'istigazione all’eversione. Con Cospito erano stati raggiunti dalle misure cautelari, a novembre del 2021, altri esponenti di area anarchica, Michele Fabiani, Carlo Rossi e Gianluca Iacovacci. Le difese hanno sempre sostenuto che non ci fosse alcuna attività eversiva ma solo libera manifestazione del pensiero. Tesi accolta dal riesame del capoluogo umbro, presidente Giuseppe Narducci, a latere Lidia Brutti e Emma Avella. Per le motivazioni bisognerà comunque attendere 45 giorni.
Il riesame umbro aveva già accolto una prima volta la richiesta di annullamento della misura cautelare, ritenendo mancanti i gravi indizi di colpevolezza. Tale pronuncia era stata quindi impugnata dalla procura di Perugia davanti alla Cassazione che l’aveva annullata con il rinvio per un nuovo esame. I giudici hanno così dovuto nuovamente vagliare la richiesta di annullamento della misura cautelare chiesto dalle difese mentre la procura ne aveva sollecitato la conferma. In uno di questi articoli Cospito scriveva: “Colpire, colpire e ancora colpire... dell'anarchia vendicatrice, non rinunciare allo scontro violento con il sistema, alla lotta armata, costi quello che costi".
Nei suoi confronti il gip del capoluogo umbro aveva, allora, disposto la custodia cautelare in carcere ritenendolo al vertice di un gruppo anarchico-insurrezionalista con riferimento nella Federazione anarchica informale (Fai) e con base a Spoleto. Fabiani è attualmente ai domiciliari. Rossi e Iacovacci hanno l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziari unito all'obbligo di dimora. Cospito, come detto, è invece al 41 bis, il mese scorso confermato dalla Corte di Cassazione proprio sulla base di questi sui presupposti legami con la Fai. Ed è di ieri la notizia di alcuni cavi tagliati a un ripetitore di radiotelefonia sulle alture di Righi, a Genova, in solidarietà a Cospito. La rivendicazione è arrivata su alcuni siti d'area. Sulla vicenda indaga la Digos. La rivendicazione si apre con una frase di Cospito: "La logica che ci comanda è sempre meno il semplice profitto ma l'ancora più spietata logica scientifica; una volta fatta una scoperta scientifica è impossibile tornare indietro, anche se la conseguente innovazione tecnologica ci porta per mano all'autodistruzione".
«In quanto anarchiche e anarchici siamo consapevoli che c'è solo una classe che ha il controllo della società ipertecnologica, e lei sola gode dei suoi benefici, per questo crediamo che non ci sia sabotaggio più concreto che andare a colpire il cuore del futuro e del progresso. Morte allo Stato e alle sue mega macchine, per un futuro libero dallo sfruttamento scientifico. Viva l'Internazionalismo e viva l'anarchia», si legge ancora nella rivendicazione. Un volantino a firma di "Individualità Anarchiche”, ha rivendicato ieri l'aggressione subita da un esponente di Fratelli d’Italia di Lecco nel dicembre 2019 per mano di un anarchico.
Per sabato prossimo è previsto, infine, un corteo a Milano in occasione delle commemorazioni per i 20 anni dell'uccisione di “Dax”, Davide Cesare, attivista del centro sociale Orso ucciso il 16 marzo 2003 da tre simpatizzanti di estrema destra. Il corteo, sotto l'insegna “Antifascismo e anticapitalismo”, dovrebbe partire da piazzale Loreto. È prevista la partecipazione di antagonisti dei centri sociali milanesi ma anche di anarchici, provenienti dalla Spagna, Svezia e altri Paesi europei, che sostengono la causa di Cospito. Quest’ultimo da ormai quasi 5 mesi sta continuando lo sciopero della fame contro il 41bis.