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Palazzo di Giustizia Corte Suprema di Cassazione in piazza dei Tribunali . Roma Giovedì 10 Aprile 2025 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Palace of Justice Supreme Court of Cassation in Piazza dei Tribunali. Rome Thursday April 10 2025. (Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse)
La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha scritto un nuovo capitolo nella lunga e complessa vicenda giudiziaria nota come Marina Bis. La Suprema Corte ha infatti annullato la sentenza della Corte d’Appello di Venezia, disponendo un nuovo giudizio davanti a un’altra sezione della stessa Corte. A darne notizia è l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), che definisce questo procedimento «uno dei processi più significativi della storia recente della Marina Militare italiana», poiché chiama in causa la responsabilità di alti ufficiali per le morti e le malattie invalidanti di numerosi militari esposti all’amianto durante il servizio.
«Ferita aperta che chiede giustizia»
«Per centinaia di famiglie, questa vicenda non è soltanto una questione di diritto, ma una ferita ancora aperta che continua a chiedere giustizia», si legge nella nota dell’ONA. La decisione della Cassazione non rappresenta soltanto un atto giuridico, ma anche un segnale di speranza per chi da anni attende il riconoscimento della verità e un giusto risarcimento. Già in precedenti procedimenti la Cassazione aveva evidenziato profili di colpa a carico del Ministero della Difesa, chiamato a rispondere come parte civile. «Questo nuovo rinvio non cancella le sofferenze vissute, ma ribadisce che la ricerca di giustizia non si è fermata», ha dichiarato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. «Non possiamo dimenticare le centinaia di militari che hanno perso la vita e le loro famiglie, costrette a convivere con il dolore e a sostenere lunghi e faticosi iter giudiziari per vedere riconosciuti diritti elementari. L’amianto non è solo un problema del passato: continua a mietere vittime nel settore della Difesa, e il nostro impegno è non lasciarle mai sole».
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, fino al 2021 si contano circa 1.300 casi di mesotelioma solo nel comparto Difesa. La Marina Militare si conferma il settore più colpito, con il più alto numero di esposizioni e decessi.