Il riconoscimento delle attenuanti per “lieve entità” del fatto sull'accusa di “strage per fini politici” contestata ad Alfredo Cospito «porterebbe a uno scardinamento del sistema anche per altri reati di pericolo astratto creando un vulnus». Questo potrebbe «aprire la strada al riconoscimento della lieve entità anche in altri reati di pericolo astratto, come l'associazione mafiosa». Così l'avvocato dello Stato Paola Zerman che insieme al collega Ettore Figliolia, ha rappresentato, davanti alla Corte Costituzionale, la presidenza del Consiglio nel procedimento su Alfredo Cospito.

La Consulta affronta il nodo del “bilanciamento” tra attenuanti e aggravanti nel processo legato all'attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. La questione è stata sollevata dalla Corte d'Assise d'Appello di Torino.

Parla il difensore di Alfredo Cospito

«Domani lo vedrò e spero di conoscere per allora la decisione della Consulta così da poter fare un colloquio orientato anche alla comprensione di che cosa fare ora». Così l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, dopo l'udienza davanti alla Corte Costituzionale. «Non si alimenta come fanno le persone, con pasta, pesce e carne, da 180 giorni - aggiunge il legale - Non avremmo mai pensato sarebbe giunto vivo al 18 aprile. Ma ha perso la capacità di deambulare e 50 chili di peso».