PHOTO
Almasri
La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha approvato, con i soli voti della maggioranza, l’istanza del centrodestra per inoltrare alla Procura di Roma e al Tribunale dei ministri una richiesta di nuovi atti riguardanti Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministero della Giustizia, nell’ambito del caso Almasri. Le opposizioni hanno abbandonato la seduta, denunciando l’illegittimità della richiesta. Il presidente della Giunta, Devis Dori (Avs), ha trasmesso la decisione al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ma ha sottolineato come l’iniziativa sia «ultronea rispetto all’oggetto della domanda di autorizzazione» che riguarda i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano.
Durissime le reazioni del Pd. La capogruppo in Giunta Antonella Forattini ha parlato di «ostinazione incomprensibile e pericolosa» da parte della maggioranza: «Il governo tenta di proteggere soggetti in grado di esercitare pressioni sull’esecutivo. È un attacco frontale alla Repubblica e alla democrazia». Il relatore Federico Gianassi (Pd) ha ribadito che «il reato connesso non comporta immunità ministeriale» e che non vi sono elementi relativi a un procedimento penale a carico di Bartolozzi.
La linea del centrodestra
Di segno opposto le dichiarazioni di Dario Iaia (FdI), capogruppo in Giunta: «La richiesta su Bartolozzi non è dilatoria. L’iter sui ministri e sul sottosegretario va avanti, ma la Giunta può svolgere questo tipo di approfondimenti». Il centrodestra insiste sul fatto che la mancata estensione della richiesta di autorizzazione a procedere anche alla capo di gabinetto rischierebbe di trasformare l’indagine in un processo politico indiretto all’intero governo. Nel frattempo, il sottosegretario Alfredo Mantovano, parlando a un convegno, ha ricordato che «con Meloni al governo non è mai stato apposto un segreto di Stato». Ha sottolineato la linea di «limitazione degli strumenti eccezionali» dell’intelligence, lasciando intendere un riferimento al caso Almasri. La Giunta dovrà comunque pronunciarsi entro il 30 settembre sulle posizioni dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano. Ma il voto di ieri segna un passaggio politico delicatissimo: il centrodestra blinda Bartolozzi, mentre le opposizioni denunciano un nuovo tentativo di subordinare la giustizia al potere politico.