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quarta dose
“Responsabilità sanitaria e sanità responsabile”, è il titolo del nuovo volume di Pasquale Mautone edito da Giuffrè Francis Lefebvre (2022), con interessante prefazione di Lucio Romano. Pasquale Mautone è avvocato Cassazionista e giornalista. Docente in Diritto civile Università di Napoli “Federico II”; presso cui è anche Dottore di ricerca in “Economia e management delle aziende e delle organizzazioni sanitarie”. Difensore Asl e Aziende Ospedaliere, consulente Regione Emilia- Romagna. Da sempre impegnato per la “dignità dell’Avvocatura”, siede al Consiglio Distrettuale di Disciplina della Corte d’Appello di Napoli.
Il volume fornisce un contributo scientifico-dogmatico aggiornato sul delicato tema della pandemia da Covid- 19 che ha rappresentato una sfida inedita per l’ordinamento costituzionale, poiché mai, nella storia repubblicana, era stato necessario disporre misure giuridiche suscettibili di incidere tanto in profondità sulla organizzazione sociale e sulle abitudini dei cittadini, al punto da provocare un vero e proprio sconvolgimento della vita politica ed economica del Paese.
La struttura del volume analizza la disciplina dei danni da Covid- 19, tenendo in debita considerazione la sentenza della Cassazione n. 10579/ 2021 che nella liquidazione del danno predilige il sistema tabellare “a punti” del Tribunale di Roma, rispetto al barème “a forbice” del Tribunale di Milano; ma soprattutto approfondisce la disciplina della responsabilità della struttura sanitaria ai tempi del Covid- 19 e della responsabilità a seguito della somministrazione del vaccino e dei relativi danni; esamina il ruolo del Clinical risk management in combinato disposto col consenso informato ( anche al trattamento sanitario del vaccino) e il delicato dibattito sul “fine vita”.
Inoltre, l’opera valuta la complessa questione della protezione dei dati personali alla sfida del Covid- 19; ed infine, decodifica gli interventi del riformatore sul discusso tema della sicurezza sui luoghi di lavoro ex art. 2087 c. c. e del principio giurisprudenziale della “massima sicurezza tecnologicamente possibile”, nonché della prevenzione del contagio da Covid- 19 sui luoghi di lavoro, della campagna vaccinale, dell’obbligatorietà della certificazione verde cd. “green pass”, del cd. “green pass” rafforzato e dello smart working ai tempi del Coronavirus.
Proprio sul delicato tema dell’obbligo vaccinale del personale sanitario, l’Ufficio Comunicazione e Stampa della Corte Costituzionale (Presidente Silvana Sciarra), con comunicato del 1 dicembre 2022, nell’attesa di leggere con attenzione le giuste motivazioni della Consulta, ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state, inoltre, ritenute “ non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario”, esattamente quanto da sempre sostenuto dall’autore Pasquale Mautone nell’opera in questione, ovvero in linea col disposto dei Giudici di Piazza del Quirinale, alla luce proprio della sentenza n. 5/ 2018 (Presidente Cartabia), che già delineava i presupposti, affinché l’obbligo vaccinale potesse ritenersi compatibile con i principi dell’art. 32 della Costituzione: 1) se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri; 2) se vi sia “la previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato …”; 3) se nell’ipotesi di danno ulteriore alla salute del soggetto sottoposto al trattamento obbligatorio sia prevista comunque la corresponsione di un’“equa indennità” in favore del danneggiato.
Il titolo del volume “ Responsabilità sanitaria e sanità responsabile”, afferma Pasquale Mautone, «vuole valorizzare proprio il grande valore dei vaccini per il contenimento della pandemia e la protezione delle fasce più deboli: ne deriva che la vaccinazione deve essere vista come un’opportunità per la popolazione. Per i professionisti sanitari, invece, esiste un vero e proprio “dovere etico e morale” di sottoporsi a vaccinazione, al fine di tutelare loro stessi e i pazienti, oltre che fungere da “modello da perseguire” per l’intera collettività».