Zelensky: «Putin malato? Non me ne importa. In Russia c'è una malattia più grande»
Il presidente ucraino non è interessato alla salute del leader russo, mentre Johnson invoca la pace. «Se Putin fosse stato donna non avrebbe iniziato questa guerra»
«Onestamente non so cosa stia succedendo a Vladimir Putin. Penso che i russi abbiano una malattia davvero grande in generale». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy in un’intervista al canale televisivo americano NBS, spiegando di non essere interessato alle voci sulla malattia del presidente russo, ma di essere preoccupato per la malattia generale dei russi che hanno «ambizioni gonfiate, non rispettano il diritto internazionale e non apprezzano la vita. Questa è una malattia del rispetto per il nostro popolo, una malattia da sequestro di territori, una malattia delle torture che hanno inflitto sulla nostra terra. Mi sembra che questo sia un momento difficile ed è una malattia che riguarda più di una persona». «Per me, la vita delle persone non ha prezzo - ha concluso Zelensky - le cose per loro più importanti sono quelle materiali. Penso che questa malattia sia pericolosa per il nostro Stato. Il resto sono chiacchiere che non mi interessano».
E dalla Gran Bretagna…
«Se Putin fosse stato una donna, cosa che ovviamente non è, non penso proprio che si sarebbe imbarcato in questa pazza e machista guerra di invasione e violenza». Lo ha detto all’emittente tedesca Zdf il premier britannico Boris Johnson dopo il G7 in Baviera, aggiungendo che se da una parte i leader che hanno partecipato al vertice vogliono «disperatamente» la pace, al momento «non esiste possibilità di accordo». «Putin - ha spiegato - non sta facendo alcuna offerta per un accordo e allo stesso tempo Zelensky, da parte sua, non può farne una». «Se cercate un esempio perfetto di maschilismo tossico, lo potete trovare guardando cosa Putin sta facendo in Ucraina», ha detto ancora Johnson, sottolineando che «nelle posizioni di potere c’è bisogno di una maggiore presenza femminile».
Guerra in Ucraina, i bambini deceduti
Sono 341 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese. 627 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe - aggiunge la nota - hanno danneggiato 2.092 istituzioni educative, 213 delle quali sono andate completamente distrutte.
Guerra in Ucraina, i soldati russi uccisi
Ammonterebbero a 35.450 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 35.450 uomini, 1572 carri armati, 3720 mezzi corazzati, 781 sistemi d’artiglieria, 246 lanciarazzi multipli, 103 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 217 aerei, 185 elicotteri, 2598 autoveicoli, 14 unità navali e 640 droni.