Dopo giorni di pressioni insistenti, i paesi alleati dell’Ucraina sembrano comprendere meglio le richieste di Kiev in termini di armi più pesanti. A dichiararlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un discorso in cui si è rivolto ai connazionali nella serata di ieri. «Sono molto lieto di dire, anche se con cauto ottimismo, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze. Capire esattamente di cosa abbiamo bisogno. E quando esattamente abbiamo bisogno di tutto questo», ha dichiarato. «Non entro alcune settimane, non entro un mese, ma immediatamente. In questo momento, mentre la Russia sta cercando di intensificare i suoi attacchi». Zelensky ha quindi definito «della massima gravità» la situazione nell'est e nel sud del paese.

Nuovi bombardamenti nella notte

Nuovi bombardamenti sono stati segnalati in varie zone dell’Ucraina in nottata. A Kharkiv, nell'est del paese, dopo le esplosioni due grattacieli nel distretto nord-orientale di Saltivka e diverse auto parcheggiate hanno preso fuoco. A riferirne è stata l’Ukrainskaya Pravda. Nella regione di Dnipropetrovsk, le città di Zelenodolsk e Welyka Kostromka sono state oggetto di pesanti attacchi, ha annunciato su Facebook alle prime ore di oggi il capo dell'amministrazione militare locale, Olexander Wilkul, senza fornire alcuna informazione sui bersagli o sui danni. Nella zona è presente una centrale termica. Intanto il leader ceceno Ramzan Kadyrov annuncia che l'acciaieria Azovstal di Mariupol sarà sotto controllo russo entro la giornata di oggi. «Oggi Azovstal sarà completamente sotto il controllo delle forze armate russe», ha dichiarato su Telegram il comandante delle milizie cecene che combattono in Ucraina, assicurando che questo avverrà intorno a metà giornata. «I combattenti ucraini rimasti nelle acciaierie hanno ancora l'opportunità di arrendersi nelle ore della mattina», ha aggiunto Kadyrov, dicendosi certo che se lo facessero, la leadership russa prenderebbe «la decisione giusta». Secondo informazioni russe, circa 2.500 combattenti ucraini e mercenari stranieri sarebbero ancora negli stabilimenti Azovstal. Da parte ucraina si parla della presenza di un migliaio circa di civili rifugiati sul posto.

Johnson: «Trattare con Putin è come negoziare con coccodrillo»

«Trattare con Vladimir Putin è come negoziare con "un coccodrillo che ha la tua gamba nelle sue fauci"». Il paragone è del premier britannico Boris Johnson, che, parlando ai giornalisti sul volo che lo porta in India, ha ammesso che le discussioni con la Russia per mettere fine alla guerra sono destinate a fallire.