Donald Trump lo ha annunciato sul  social: da circa un’ora l'ex presidente degli Stati Uniti è formalmente in "stato d'arresto" anche se non dovrebbe essere ammanettato, come riporta la Cnn. È il primo ex presidente nella storia degli Stati Uniti a dover rispondere di accuse penali. È probabile che vengano fissate restrizioni alla sua libertà, soprattutto dal punto di vista delle dichiarazioni pubbliche, ma Trump potrà lasciare il tribunale, al termine dell'udienza, senza pagamento di alcuna cauzione.

L'ex presidente degli Stati Uniti si è dichiarato non colpevole dei 34 capi di accusa emessi a suo carico per cospirazione e falso in bilancio, durante l'udienza preliminare attualmente in corso a New York dopo che un gran giurì di Manhattan ha votato a favore della sua incriminazione, la scorsa settimana. La decisione del gran giurì, con i dettagli sui capi di accusa, è stata desecretata di fronte al giudice Juan Merchan, all'inizio dell'udienza. 

 “Sembra così surreale. Mi stanno per arrestare. Non riesco a credere che questa cosa stia accadendo in America”, recita l'ultimo messaggio postato da Trump sul suo social Truth, mentre era diretto alla Procura di Manhattan, dove si è consegnato alle autorità giudiziarie.

Contrariamente a quanto era stato anticipato, Trump non ha rilasciato dichiarazioni o risposto alle domande dei cronisti, mentre faceva il suo ingresso nell'aula del tribunale, all'interno dell'edificio della Procura di Manhattan. L'ex presidente, seguito dai suoi avvocati, è apparso scuro in volto. 

(notizia in aggiornamento)

Tutta l'area attorno al tribunale penale di Manhattan, nella zona sud di New York, è transennato e presidiato da centinaia di poliziotti, assediata da giornalisti arrivata da mezzo mondo e contornata dalla rumorosa presenza di manifestanti, sostenitori e non dell'ex presidente Donald Trump. Il dipartimento di polizia ha sospeso turni di riposo e licenze per 35 mila agenti. Il sindaco, Eric Adams, ieri aveva avvertito i manifestanti: non vuole un bis degli scontri del 6 gennaio 2021 a Washington, e anzi ha chiesto ai newyorkesi di continuare la propria vita normale, usando semmai i mezzi pubblici perché molte strade sono state bloccate. L'impiego di agenti in divisa e in borghese è imponente: sono nel piazzale di fronte all'ingresso principale del Palazzo di Giustizia, a Centre Street, ma anche nell'area circostante.

Donald Trump era atteso intorno alle 20.15 (ora italiana) per partecipare all’udienza davanti al giudice, dopo che il gran giurì ha votato la sua incriminazione per una serie di reati, tra cui l'aver comprato nel 2016, in piena campagna elettorale, il silenzio di una porno star, che aveva minacciato di rivelare la loro breve relazione sessuale.

Donald Trump vorrebbe che il caso giudiziario per la vicenda del pagamento in nero alla pornoattrice Stormy Daniels sia trasferito dal tribunale di Manhattan alla vicina Staten. Sarebbe “un luogo giusto e sicuro per il processo"” ha scritto l'ex presidente sul suo social Truth, sottolineando che in alcune zone di Manhattan solamente "l'1%" degli elettori ha votato repubblicano. Il punto di Trump è che un'eventuale giuria, pescata tra i cittadini elettori di Manhattan, gli sarebbe sfavorevole, rispetto a Staten Island, dove nel 2020 raccolse il 57 percento dei voti, rispetto al 42 percento di Joe Biden. Trump ha anche rilanciato gli attacchi al giudice Juan Merchan, che presiederà l'udienza preliminare di oggi, sostenendo che la sua è una "ben nota famiglia di odiatori di Trump". In realtà, gli stessi legali dell'ex presidente hanno affermato di non avere alcuna preoccupazione riguardo all'imparizalità di Merchan.

Intanto  Trump continua a incitare i suoi sostenitori. Riferisce la Nbc che in una mail inviata ai finanziatori, l'ex presidente ha scritto: "Oggi piangiamo la fine della giustizia in America. Oggi è il giorno in cui un partito politico al potere ARRESTA il suo principale avversario per non aver commesso alcun reato".