L’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e dalla procura per i Minorenni ha portato all’emissione di undici misure cautelari per torture, sequestro di persona, estorsioni e un episodio dinamitardo avvenuto nel quartiere Primavalle. L’operazione, condotta dai carabinieri della Compagnia di Trastevere, ha colpito un gruppo composto da sei maggiorenni e cinque minorenni, tutti italiani e domiciliati nella Capitale.

L’ordinanza del gip

I provvedimenti, firmati dal gip Livio Sabatini e dalla gip Paola Manfredonia, prevedono la custodia cautelare in carcere per i maggiorenni e l’invio in istituto penale minorile o in comunità per i minorenni coinvolti. Le accuse ricostruiscono un quadro di violenze efferate, legate a debiti di droga e a motivi di gelosia, che avrebbero condotto gli indagati a compiere sequestri e atti di tortura ai danni di almeno due vittime.

Le indagini

Secondo quanto accertato, gli indagati avrebbero prelevato le persone coinvolte direttamente dalle loro abitazioni, per poi condurle in un garage della zona Massimina, dove sarebbero rimaste per ore in balìa dei loro aguzzini. Mani e piedi legati alle sedie, occhi bendati, colpi con spranghe e oggetti contundenti, fino ad arrivare a versare acqua bollente sui corpi: un’escalation di crudeltà che ha causato gravi lesioni e lasciato un quadro indiziario ritenuto solido dagli investigatori.

L’indagine, coordinata dai pm Carlo Villani e Claudio Santangelo per la procura ordinaria e dal pm Carlo Morra per la procura minorile, è partita da un arresto in flagranza per detenzione di stupefacenti nel marzo scorso, episodio che ha aperto una breccia investigativa decisiva. Da lì, gli investigatori hanno potuto ricostruire le due aggressioni avvenute a gennaio, arrivando all’identificazione del gruppo responsabile.

Il caso Primavalle

Accanto ai fatti di tortura e sequestro, l’inchiesta ha portato alla luce elementi ritenuti gravi anche riguardo all’attentato dinamitardo avvenuto il 30 giugno in via Giovanni Calcagnini 39, nel cuore di Primavalle, nel complesso popolare noto come “Bronx”. L’esplosione aveva causato il cedimento dell’androne di una palazzina Ater, alimentando allarmi e timori tra i residenti. Gli inquirenti ritengono di aver individuato mandante, esecutore materiale e diversi coadiutori dell’azione che ha sconvolto il quartiere.