Si aggrava di ora in ora - e supera al momento più di mille morti - il bilancio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito la Turchia e la Siria: 237 persone sono rimaste uccise nelle aree sotto controllo del governo in Siria, secondo il sottosegretario alla Salute, Ahmed Dhamiriyeh, citato dalla televisione di stato. Oltre 800 i feriti nelle stesse aree.

Il presidente della Syrian American Medical Society, Bassel Termanini, ha riferito alla Dpa che alla sua organizzazione, presente nel 50% circa delle strutture sanitarie delle aree sotto il controllo delle forze di opposizione - risultano 91 morti e oltre 500 feriti, soprattutto nelle zone di Aleppo e Idlib.

In Turchia, i morti sono oltre 700 e i feriti oltre duemila, ha riferito il vicepresidente Fuat Oktay. Le scosse di assestamento registrate dopo la prima sono state almeno 42, secondo quanto riportato dall'Autorità turca da cui dipende la gestione delle emergenze e dei disastri naturali (Afad).

Terremoto in Turchia, Meloni segue gli sviluppi del sisma

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite. La Protezione civile italiana ha già fornito la propria disponibilità per contribuire al primo soccorso. Lo riferisce palazzo Chigi in una nota.

Terremoto in Turchia, Grecia pronta ad inviare aiuti

«Profondamente rattristato dal devastante terremoto in Turchia e in Siria. Le nostre più sentite condoglianze vanno alle famiglie delle vittime e il nostro pensiero va a tutte le persone colpite. La Grecia sta mobilitando le sue risorse e fornirà assistenza immediata». Lo ha scritto su twitter il premier greco, Kyriakos Mitsotakis.

Terremoto in Turchia, interviene la Farnesina

A seguito del violento terremoto che questa notte alle 4.17 ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale, l'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell'area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali, fa sapere la Farnesina in una nota.

A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, si richiede di registrarsi sul sito ''Dove siamo nel mondo'' e scaricare la App ''Unità di Crisi'' per cellulari, attivando la geolocalizzazione.