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suicida carcere simone
Se avesse immaginato che il ladro entrato nel suo negozio, in via Nizza a Torino, una volta entrato in carcere, si potesse suicidare, la donna piemontese non avrebbe mai chiamato la polizia. Questa in sintesi il pensiero espresso dalla commerciante di Torino a Fanpage, dopo aver appreso della tragedia consumatasi nei giorni scorsi nella casa circondariale di Torino. «Terribile, se avessi saputo non avrei chiamato la polizia» dice al giornale online. Secondo quanto raccontato dalla donna agli investigatori, il ragazzo suicida, un 36enne di origini africane, avrebbe agito con un complice, sottraendo dal bancone le cuffiette lasciate precedentemente da un cliente. «Non sono scappati. Hanno fatto il giro dell’isolato e sono tornati in via Nizza». La polizia, una volta giunta sul posto, ha identificato i due ragazzi, ma il 36enne avrebbe fatto resistenza, spingendo uno degli agenti. Un gesto che ha fatto scattare, a dire degli inquirenti, l’accusa di resistenza a pubblica ufficiale che ha convinto la procura di Torino ad eseguire l’arresto. «Se potessi tornare indietro non chiamerei la polizia – ha affermato la negoziante a Fanpage -. Non si può morire per delle cuffiette che costano 24 euro».