Uno stato nello stato, o come direbbero gli americani un Deep State. Sembra essere questa la funzione della compagnia Wagner, i mercenari al soldo di Yevgueni Prigozhin. Attraverso la sua creatura l'ex cuoco di Putin ha cominciato a svolgere una funzione parallela a quella dello stato russo entrando in qualche caso in rotta di collisione con lo stesso Cremlino, sia dal punto di vista politico che con i vertici del ministero della difesa.

Fino ad ora della cosiddetta brigata Wagner si conoscevano solo le attività sul campo di battaglia, non solo in Ucraina ma anche in altri teatri di crisi. Ma la compagnia militare privata e molto di più. Un'organizzazione ramificata in diversi settori, composta da professionalità variegate e una strutturazione capace di sfuggire anche alle sanzioni internazionali.

Questa realtà è stata messa in luce da un'inchiesta realizzata dal Dossier Center, un gruppo di investigatori finanziato dall'uomo d'affari e dissidente russo Mikhail Khodorkovsky. Pochi giorni fa, precisamente il 18 marzo, sono stati pubblicati i risultati del lavoro contenuto nello studio The Cyberarmy of Prigojine. Già dal nome si evince che Wagner ha come ambito privilegiato di azione, oltre a quello militare, il mondo dell'informatica applicato a quella che ormai viene comunemente denominata come cyberguerra.

Dal milione di documenti copiati dai server a partire dall'autunno 2022, Dossier Center ha portato allo scoperto la galassia di società più o meno occulte che fanno capo a Prigozhin. Sono così venute alla luce lInternet Research Agency, ma anche la Concord Group, fabbriche di troll presumibilmente basate a San Pietroburgo. In totale le ramificazioni arriverebbero a quattrocento aziende.

Il dato più rilevante è che sebbene si tratti di una rete molto grande, apparentemente confusa, tutti i nodi sono organicamente collegati. Principalmente si tratta di una struttura molto flessibile nella quale i dipendenti lavorano in diverse parti del mondo e possono ricoprire ruoli diversi in qualsiasi momento. In un asso dell’inchiesta e chiaro il modus operandi: «I combattenti feriti di Wagner si riprendono nel centro ricreativo di Gelendzhik, i funzionari del Ministero della Difesa ricevono carte sconto per il negozio di alimentari di lusso di Eliseyevsky, i troll a Lakhta si trasferiscono negli edifici costruiti dalla società di costruzioni Prigozhin. Oggi avvocati e finanzieri (altre figure chiave della galassia Wagner ndr) stanno esaminando i contratti di concessione a San Pietroburgo e domani ad Antananarivo o Bangui».

Come detto la particolare capacità di diversificare i ruoli di chi lavora per Prigozhin e un punto di forza, succede dunque che, ad esempio, chi si è occupato degli ordini di mobili per l'appartamento della figlia di Prigozhin acquista anche i titoli di viaggio per Teheran o altre destinazioni attraverso Violetta, guarda caso la madre dell'ex cuoco di Putin, tramite un'agenzia di viaggi denominata beffardamente Zelenski Corporate Travel Solutions, con sede a Mosca. Lo stesso dipendente magari pochi giorni dopo può trovarsi a lavorare per il filtraggio di un campo di prigionia o calcolerà la legna necessaria per fabbricare le migliaia di bare destinate ai mercenari uccisi in Ucraina. In media, questi professionisti guadagnano circa 110 mila rubli al mese, praticamente poco più di mille dollari. Ma è nel settore dell’information technology che Wagner può contare sulle figure piu importanti. I cosiddetti troll, sempre secondo l'inchiesta, sarebbero almeno 400, di questi una trentina ha la responsabilità dei commenti sui siti Web dei media e altre 30 su YouTube.

Una potenza di fuoco notevole anche perché in questo campo il denaro impiegato è molto. Soprattutto indirizzato verso i canali Telegram dove agiscono profili finti o che veicolano messaggi sotto firme di altri in un'opera enorme di falsificazione.