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Un'azione di gioco tra Fenerbahce e Adana Demirspor, società coinvolta nello scandalo scommesse del calcio turco
L’ombra lunga dello scandalo scommesse in Turchia si allarga giorno dopo giorno, con sviluppi che stanno travolgendo dirigenti, arbitri, commentatori e calciatori di primo piano. La Procura della Repubblica di Istanbul ha reso noto di aver emesso 46 ordini di arresto nell’indagine che sta scuotendo il calcio turco e l’intero ecosistema sportivo nazionale.
Nel corso dell’operazione, 38 persone sono state fermate, mentre per altre cinque — al momento all’estero — sono in corso attività investigative internazionali. L’elenco dei nomi coinvolti dà la misura di un sistema che appare ramificato e organizzato. Tra i fermati compaiono infatti figure note del panorama sportivo e mediatico: il commentatore Ahmet Çakar, i giocatori Mert Hakan Yandaş e Metehan Baltacı, il proprietario dell’Ankaraspor Ahmet Okatan, il presidente del club Mehmet Emin Katipoğlu, il numero uno del Nazilli Belediyespor Şahin Kaya, l’ex presidente dell’Adana Demirspor Murat Sancak, l’arbitro di massima categoria Zorbay Küçük, il dirigente dell’Antalyaspor Emrah Çelik, oltre ai calciatori Erhan Çelenk (Serikspor) e Yusuf Özdemir (Alanyaspor).
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le attività di scommesse illecite e combine sarebbero state organizzate attraverso club, dirigenti e calciatori, delineando una rete strutturata e ben coordinata. Le forze dell’ordine parlano di un sistema in cui ruoli e compiti risultano distribuiti con precisione, segno di una organizzazione non estemporanea ma consolidata.
Dopo le prime procedure giudiziarie, 20 indagati sono stati arrestati e trasferiti in carcere, mentre per gli altri fermati le valutazioni della magistratura sono ancora in corso. La Procura ha chiarito che l’inchiesta procede su più livelli e che il numero degli indagati potrebbe aumentare con il progredire degli accertamenti.


