“Non c'è altra via che resistere a Israele, baciamo le mani a Hamas per la sua resistenza contro Israele”. Lo ha detto il presidente dell'Iran Ebrahim Raisi intervenendo al vertice congiunto dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oci) e della Lega Araba a Riad. Il vertice si è concluso con una dichiarazione finale con cui i paesi membri chiedono che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu adotti “una risoluzione decisiva e vincolante” per fermare “l'aggression” di Israele a Gaza.

“Basta parole. Oggi è il giorno dell'azione”, ha aggiunto Raisi, affermando che “l'intero mondo islamico deve essere unito e attraverso questa unità possiamo risolvere il problema”. Raisi ha quindi detto di “sperare che alla fine di questo vertice si arrivi a una soluzione a beneficio del popolo palestinese”. Affermando che “i bombardamenti ciechi su Gaza devono finire”, Raisi ha poi accusato gli Stati Uniti di “sostenere Israele nelle Nazioni Unite e pone il veto a risoluzioni che impediscono l'uccisione di palestinesi”. Insomma gli Stati Uniti, ha sostenuto, “hanno aperto la strada affinché Israele uccidi e bombardi di più”.

Intano il leader del gruppo terroristico Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un lungo discorso, afferma che “il mondo arabo e islamico sta osservando il vertice di Riad. Non vi è alcuna richiesta di spostare eserciti e agire militarmente contro Israele, ma piuttosto di agire come un ostacolo e fare pressione sugli Stati Uniti affinché agiscano contro governo e minacciare con passi diplomatici per fermare l'aggressione”. Le manifestazioni globali contro Israele per la guerra a Gaza, sostiene, stanno esercitando pressioni sullo Stato ebraico e sui suoi alleati. “Vediamo migliaia di persone a Washington, New York, Londra e Parigi protestare contro Israele”, dice Nasrallah, aggiungendo che i leader occidentali che inizialmente avevano condannato Hamas per i massacri del 7 ottobre stanno ora sollecitando un cessate il fuoco.

“L'unica voce che si distingue è quella degli Stati Uniti e del suo 'seguace', il Regno Unito”. Il leader di Hezbollah chiede che la pressione internazionale sia diretta sugli Stati Uniti. Nasrallah ha invitato la comunità internazionale a esercitare pressioni sul governo degli Stati Uniti, affermando che “ha il potere decisionale per imporre un cessate il fuoco a Israele”. Ha detto che l'Iran sostiene la resistenza contro Israele “in tutti gli aspetti, economicamente e militarmente, politicamente e moralmente. Se c'è un rafforzamento dell'equilibrio di deterrenza regionale, è grazie all'Iran”.

Sottolineando il sostegno regionale a Hamas, Nasrallah afferma che “la speranza risiede nel sostegno di vari fronti, in particolare della Cisgiordania”. Loda la “coraggiosa decisione” dei ribelli Huthi dello Yemen e dei loro leader, che hanno lanciato missili e droni contro Israele. Il capo di Hezbollah menziona inoltre i recenti attacchi contro le forze statunitensi in Iraq e Siria, affermando che “le operazioni in corso contribuiscono alla liberazione dei due paesi dall'occupazione statunitense, ma l'obiettivo immediato è quello di fermare l'attacco a Gaza”. Gli attacchi israeliani “contro la popolazione, contro bambini donne e anziani a Gaza mostra che il nemico è capace di vendicarsi con una brutalità senza limiti morali, legali o umanitari”. Rivolgendosi all'amministrazione Biden, Nasrallah aggiunge: “Se volete porre fine agli attacchi su questo fronte secondario (quelli in Iraq e Siria, ndr), dovete imporre la fine dell'attacco a Gaza”.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito gli Hezbollah libanesi, alleati di Hamas palestinese, che Beirut potrebbe subire lo stesso destino di Gaza se il gruppo filo-iraniano trascinasse il Libano in una guerra. “Quello che possiamo fare a Gaza, possiamo farlo anche a Beirut”, ha dichiarato Gallant durante una visita nel nord di Israele, che confina con il Libano. “Se (Hezbollah) commette questi errori qui, i primi a pagarne il prezzo saranno i cittadini libanesi”.