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Nove persone, tra cui i familiari dell’assassino, sono state arrestate nella Val d’Oise, vicino Parigi, in relazione alla decapitazione dell’insegnante trucidato venerdì pomeriggio da un 18enne ceceno, poi ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. La vittima, il 47enne Samuel P., era un docente di storia che aveva mostrato ai suoi alunni le vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo durante una lezione sulla libertà d’espressione. Il suo corpo decapitato è stato rinvenuto nei pressi della scuola dove insegnava, a Conflans Saint-Honorine. L’assassino, nato a Mosca, è stato intercettato dagli agenti intorno alle 17 e 30 mentre stava fuggendo, con un coltello da cucina in mano, in direzione della vicina città di Eragny. All’intimazione di posare l’arma, il giovane, che era in possesso anche di un fucile, ha aggredito i poliziotti, che lo hanno abbattuto a colpi di pistola. Prima di scappare, il giovane aveva pubblicato su Twitter una fotografia della testa decapitata di Samuel P. «Ho giustiziato uno dei vostri cani infernali», si leggeva nel post, firmato al-Ansar su un profilo non autenticato, nel quale l’omicida si rivolge «a Macron, il capo degli infedeli» e loda «Allah il misericordioso». Gli arresti sono avvenuti nelle località di Yvelines, Conflans Saint Honorine e Chanteloup. A essere stati fermati nella notte sono i genitori del diciottenne, il nonno e suo fratello di 17 anni, nonchè un genitore che aveva pubblicato un video in cui si lamentava dell’atteggiamento dell’insegnante, un amico dell’aggressore che lo aveva accompagnato a incontrare il preside e altre tre persone. La procura generale nazionale antiterrorismo ha aperto un’indagine per «omicidio in relazione a un’azione terrorista» e «associazione criminale a scopo di terrorismo». Appresa la notizia, il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, in viaggio per il Marocco, ha deciso di recarsi immediatamente nella cittadina teatro dell’omicidio, dove si è recato anche il presidente Emmanuel Macron per una riunione dell’unità antiterrorismo del governo. «Il nostro connazionale è stato vittima di un caratteristico attacco terroristico islamista» ma «l’oscurantismo e la violenza che lo accompagna non vinceranno, non ci divideranno», ha detto Macron dopo il vertice. «Uno dei nostri concittadini, di cui non farò ufficialmente il nome, è stato assassinato oggi perchè era un insegnante, perchè insegnava agli studenti la libertà di parola, la libertà di credere e di non credere», ha aggiunto il capo dell’Eliseo, «voglio avere un pensiero per tutti i suoi parenti, la sua famiglia, i suoi colleghi. Abbiamo visto la direttrice che, nelle ultime settimane, ha resistito a tutte le pressioni, ha fatto il suo lavoro, ha fatto il suo dovere con notevole dedizione». «Voglio dire questa sera a tutti gli insegnanti di Francia che siamo con loro, che l’intera nazione sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli e difenderli, per permettere loro di fare il loro lavoro, il miglior lavoro che ci sia. Se è stato un insegnante che questo terrorista ha abbattuto, è perchè voleva abbattere la Repubblica, l’Illuminismo, la possibilità di rendere i nostri figli cittadini liberi. Questa battaglia è nostra. Non riusciranno a passare», ha concluso. «La laicità, spina dorsale della Repubblica, è stata presa di mira», ha dichiarato invece il premier francese, Jean Castex, che ha parlato di «atti barbari riconducibili al terrorismo islamico». «Voglio condividere con voi la mia totale indignazione. La laicità, colonna portante della Repubblica, è stata, attraverso questo atto spregevole, presa di mira», ha aggiunto. «Non abbiamo alcuna intenzione di non reagire a queste azioni inammissibili», ha poi ammonito. L’omicidio arriva a tre settimane da un altro attentato di matrice islamista durante il quale erano rimaste gravemente ferite due persone di fronte all’ex sede del periodico satirico Charlie Hebdo.