È una strage di migranti quella avvenuta intorno alle cinque di questa mattina nello specchio d'acqua antistante la località Steccato del comune di Cutro, a una ventina di chilometri dal capoluogo Crotone. A quell'ora un vecchio motopeschereccio carico di migranti, almeno 150, ma qualcuno tra i superstiti parla di circa duecento, si stava avvicinando alla spiaggia quando la furia del mare, forza tre con onde alte due metri, lo ha sbattuto contro gli scogli.

La malridotta imbarcazione di legno si è spezzata in due andando letteralmente in frantumi. Molte delle persone a bordo sono state scaraventate in acqua, altre sono rimaste incagliate tra i rottami. A lanciare l'allarme alla polizia è stato un pescatore che transitava nella zona e ha notato l'imbarcazione già distrutta e i primi corpi galleggiare in acqua. Agli occhi dei soccorritori che man mano arrivavano sul posto - carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, capitaneria di porto, vigili del fuoco, personale del 118, croce rossa italiana, si è presentata una situazione apocalittica.

Man mano hanno iniziato a recuperare i cadaveri spinti dalla marea sulla battigia, prima una ventina, poi sempre di più fino ad arrivare, al momento, a 59 vittime: 21 uomini, 24 donne e 14 di minori, 9 maschi e 5 bambine. I bambini soprattutto sono quelli che hanno straziato il cuore ai soccorritori, come i due gemellini recuperati dall'acqua, quello di 7 anni e un altro di pochi mesi appena recuperati personalmente da un vigile del fuoco. I dispersi sarebbero tra i 20 e i 30.

Tanti, per fortuna, anche i  superstiti, tra i quali molti minori, in tutto 80 persone, 59 delle quali già trasferite al Centro per richiedenti asilo di  Isola Capo Rizzuto mentre altre 21 sono attualmente ricoverate all'ospedale civile di Crotone, solo una delle quali in gravi condizioni. Quattro i bambini ricoverati nel reparto Pediatria, mentre un altro è deceduto tra le braccia dei medici del 118 che tentavano di rianimarlo. Le forze di polizia hanno sottoposto a fermo uno dei presunti scafisti, a quanto pare di nazionalità turca.

Il procuratore della repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Il barcone carico di migranti provenienti per lo più da Iran, Afghanistan e Siria, era partito quattro giorni fa dal porto di Smirne, in Turchia. L'imbarcazione era stata avvistata nella serata di sabato a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo Frontex in pattugliamento. Scattato l'allarme in zona erano stati inviati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientra agli ormeggi.

È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l'allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, tuttavia, non è stato possibile fare altro che constatare lo spiaggiamento del barcone ormai completamente distrutto.

Le salme delle 59 vittime sono state trasferite nel palazzetto dello sport di Crotone dove nel pomeriggio è arrivato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che in precedenza era stato a Steccato di Cutro e dopo ha presieduto una riunione in Prefettura con il coordinamento operativo dei soccorsi.

“Dolore per le vittime, tra le quali molti bambini” è stato espresso da Papa Francesco all'Angelus. Per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella “questa tragedia non deve lasciare indifferenti” e ha invitato l'Unione Europea a governare il fenomeno dei migranti. “Dolore per le vite stroncate” è stato espresso anche dal premier Giorgia Meloni e dall'intero mondo politico. “È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del 'biglietto' da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”, aggiunge la premier, per la quale “si commenta da sé l'azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l'illusione di una immigrazione senza regole”.

“Una tragedia. Ormai gli scafisti mettono in mare 'barchini' sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti”, scrive sui social il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.

A Crotone e Cutro domani sarà lutto cittadino.