«È solo il lockdown o la zona rossa che impediscono alle persone di uscire come in questi giorni ed assembrarsi». Con un lungo post u Facebook, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si difende dalle accuse di chi punta il dito contro di lui per la mancata chiusura del lungomare e conseguenti assembramenti. Accuse che il primo cittadino rifiuta, sottolineando come l'unica soluzione sia il lockdown. E, dunque, come sia il governo - o la Regione - a dover intervenire. «Attenzione, il momento è di alta tensione. Non mi stancherò di ripetere il mio pensiero fondato su valutazioni oggettive e non su impostazioni dogmatiche. Mi rendo conto della semplificazione che fa notizia de Magistris non chiude il lungomare, ma le situazioni complesse e purtroppo drammatiche necessitano di soluzioni complesse. Per questo vorrei chiarire la mia posizione e invitare le persone a rimanere lucide e centrate. Napoli non è un piccolo comune, è una grande metropoli, con la maggiore densità abitativa dEuropa - ha scritto il primo cittadino su Facebook -. Soprattutto quando il tempo è buono, come in questi giorni, la gente esce per strada e la limitazione degli orari concentra ancora di più le persone nelle uscite. Purtroppo chiudere il lungomare non è la soluzione alle immagini delle file di ambulanze e al collasso di ospedali, altrimenti lo avremmo già fatto. La città è vasta e piena di luoghi attrattivi, anche di piccole dimensioni, ed è intuibile che nel momento in cui chiudi una strada o una piazza, le persone si sposteranno nella strada o piazza limitrofa, addirittura accentuando la presenza di persone nei luoghi rimasti aperti e quindi favorendo addirittura gli assembramenti, con un effetto imbuto». Napoli e la Campania, per il Governo, sono zona gialla, ovvero zona «dove le persone possono uscire in strada. Napoli in questo fine settimana è piena di gente ovunque, in tutte le strade ma moltissimi, meno male, con mascherine. Le forze di Polizia devono certo aumentare i controlli per quanto realisticamente possibile, ma è inutile pensare di chiudere una strada piuttosto che unaltra perché la gente non scompare». La soluzione, quindi, non è questa, afferma. E non è onere dei sindaci, per legge, determinare una chiusura massiccia. Le chiusure possono esserci, ma solo di strade e piazze e solo se quel luogo viene segnalato in comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica a seguito di approfondimenti delle forze di polizia e dellAsl. «È solo il lockdown o la zona rossa che impediscono alle persone di uscire come in questi giorni ed assembrarsi, ma solo il presidente del Consiglio dei Ministri può deliberare su questo. Così come la zona rossa di una Regione o di una o più città può adottarla anche il presidente della Regione. Se la situazione degli ospedali è drammatica, come appare dalle testimonianze raccolte, vuol dire che probabilmente chi ha dichiarato zona gialla ha sbagliato (forse anche perché tratto in errore da dati non attuali, precisi e corretti forniti dagli uffici regionali). A questo si aggiunga che le persone in zona gialla non ricevono i ristori di chi si trova in zona rossa. La città di Napoli sta subendo, quindi, un danno enorme non certo per colpa dei napoletani - ha aggiunto -. Insomma oggi il dramma è la sanità al collasso e la gente che muore e che non viene curata, nonostante il grande lavoro complessivo del personale sanitario. Se ci avete ridotto a questo non vi resta che adottare le decisioni consequenziali. Sentire il presidente della Regione annunciare il lockdown ormai quasi un mese fa quando la situazione era anche meno drammatica ed ascoltare il professor Ricciardi, consulente del ministro della Salute, auspicare subito il lockdown a Napoli, mi induce a chiedere ma a chi aspettate allora? Cosa sta accadendo in Campania?? Perché per venti giorni ci dite che siamo zona rossa e poi diventiamo allimprovviso area gialla??». Per il resto, l'invito del sindaco è di ridurre le relazioni sociali, indossare sempre le mascherine e stare attenti al distanziamento. «Noi siamo impegnati a fare cose concrete, tra enormi difficoltà, ma non ci faremo travolgere da un dibattito che rischia di allontanarci dalla vera soluzione dei problemi. Siamo ormai arrivati al punto che per salvarci da vere colpe ormai evidenti non ci resta, forse a questo punto, che attendere la zona rossa con immediati ristori per chi rimane senza soldi. Sarà una sconfitta ovviamente, come quella che ci vede, unico caso in Europa, con le scuole chiuse per i più piccoli! Ma per carità di Dio, non fateci scegliere se morire di covid o di fame!»