È morta oggi all’età di 90 anni Licia Pardini, sopravvissuta alla strage nazista del 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema (Lucca). All’epoca dell’eccidio in cui furono uccisi 560 civili Licia aveva 12 anni ed assieme alla famiglia subì gravi perdite. L’annuncio della scomparsa, con un comunicato, è stato dato dal sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, e dal Parco Nazionale della Pace - Museo Storico della Resistenza Sant’Anna, sottolineando che «la sua storia e quella dei suoi familiari è stata e continua ad essere un simbolo della violenza e della sofferenza che quel giorno del 1944 si abbattè sul paese di Sant’Anna». I funerali si terranno lunedì 28 novembre presso la Pieve di Valdicastello. Poi la salma sarà condotta per una benedizione alla chiesa di Sant’Anna di Stazzema, come da volontà della defunta.

Chi era Licia Pardini

Licia Pardini quel 12 agosto è sin dalla prima mattina a lavorare nei campi con il padre Federico, che porta con sé anche i figli Vinicio, Siri e Vittorio. La mamma Bruna resta a casa con le altre figlie Cesira, Maria, Lilia, Adele e Anna, l’ultima nata da appena 20 giorni, chiamata così in onore della patrona del paese. L’arrivo dei nazifascisti a casa della famiglia è brutale. La casa viene incendiata e le donne sono davanti ad un muro. La mitragliatrice piazzata davanti a loro comincia a sparare. Bruna la mamma è tra le prime vittime, poi tutti gli altri. Cesira, Lilia e Adele sono ferite ma riescono a trovare rifugio dietro ad una porta che si apre alle loro spalle. È Cesira (è morta lo scorso aprile e che nel 2012 era stata insignita della medaglia d’oro al valore civile) ad avvisare Licia e gli altri familiari di cosa è accaduto Licia Pardini ha ricordato molte volte quei momenti tragici, quelle sequenze drammatiche nelle quali si rende conto che una parte della sua famiglia è stata spazzata via da una furia che non capisce, che non sa comprendere. Lo ha ricordato spesso anche parlando agli studenti delle scuole, che restavano ammutoliti davanti al racconto suo e delle sorelle sopravvissute. Negli anni successivi della maturità Licia si è sempre impegnata per il paese, gestendo uno spaccio alimentare per i minatori quando le miniere erano attive, nella cura della chiesa del paese, nelle commemorazioni e nelle feste paesane.  «La scomparsa di Licia è una grave e irreparabile perdita, dopo quelle della sorella Cesira e di Enrico Pieri nel giro di pochi mesi - continua la nota del Comune - E tuttavia la sua storia ed il suo racconto resteranno vivi, come fonte di conoscenza e ispirazione, da parte di una donna forte, che ha saputo ricordare momenti tanto tragici per essere di insegnamento ad altri». Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, la Giunta comunale, il Museo ed il Parco della pace di Sant’Anna, esprimono le più sentite condoglianze a tutta la famiglia, alle figlie Anna, Emilietta e Isabella, alle sorelle Adele, Lilia e Siria, ai fratelli Vittorio e Mario.