Nuova puntata, nuova bufera. L'appuntamento fisso con il professor Orsini a Cartabianca è una vera garanzia quando si tratta di fare polemica. Dopo aver detto che «i bambini vivono meglio in una dittatura che sotto le bombe», ieri sera infatti l'esperto in Sociologia del terrorismo, ospite su Rai3, è tornato alla carica con alcune dichiarazioni che hanno scatenato il dibattito in studio: «L'Italia fino al 1945 non è stata mai una democrazia liberale - ha detto - e mio nonno ha avuto un'infanzia felice». Apriti cielo: sui social si è subito scatenata la rabbia e l'ironia degli utenti, tra chi lo attacca duramente e chi si è limita alla presa in giro -  «Il fascismo ha fatto anche cose buone, ha fatto vivere uninfanzia felice al nonno di Orsini», «Quando Orsini dirà che suo nonno viaggiava su treni che arrivavano sempre in orario, ci fermiamo, o proviamo un all-in?», «Beh, Orsini ha ragione: anche Anna Frank viveva felice e contenta, no?», recitano alcuni commenti su twitter. Come se non bastasse il professore della Luiss accusa l'Italia che «dovrebbe staccarsi dall'Ue e aprire una trattativa con la Russia riconoscendo l'indipendenza del Donbass e ritirare le sanzioni». E a inizio puntata torna ad attaccare il governo Draghi per «la totale subordinazione allAmerica», ribadendo la sua posizione contro l'invio di armi in Ucraina.  «Sono in contatto con famiglie a Mariupol che mi scrivono tutti i giorni e mi dicono Professore, parli. Voi italiani siete impazziti a dare armi. Queste donne che mi scrivono con bambini morti non hanno voce, la propaganda della Nato ci fa credere che tutte queste persone vogliano la guerra. Ci sono migliaia di mamme, bambini e genitori che non vogliono la guerra», racconta Orsini. E anche sul punto si scatenato le reazioni social di chi si chiede chi trovi il tempo di scrivergli sotto le bombe. Ma il professore non si arrende e prosegue: «Stiamo attenti che con questa folle gestione della guerra rischiamo di segare il ramo su cui siamo seduti. Rischiamo di trasformare la guerra ucraina in un Vietnam aumentando le probabilità che Putin utilizzi l'arma atomica. La guerra non è un gioco». Nel frattempo fonti M5S, interpellate dallAdnkronos, smentiscono «categoricamente» quanto riportato dal quotidiano "Il Foglio" in merito a una candidatura di Orsini tra le fila del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche. «Sarebbe il nostro nuovo capitan De Falco o Paragone - sono i rumors in Transatlantico riportati dal Foglio -. Personaggi che quando vennero candidati erano popolari e in grado di polarizzare. Daltronde, Casalino ha sempre avuto questo pallino: tv, pop, temi divisivi uguale voti».