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Migranti su barcone soccorsi da Medecins Sans Frontiers nel mar Mediterraneo
Nei primi otto mesi del 2025 l’Europa registra ancora un calo significativo dei flussi irregolari ai propri confini esterni, confermando un trend che prosegue da oltre un anno. Il nuovo rapporto della Fondazione Migrantes evidenzia che, nonostante la crescita della rotta verso la Spagna, il numero complessivo degli attraversamenti irregolari continua a ridursi, mentre aumentano tragedie, rischi e violazioni dei diritti umani lungo le principali vie migratorie.
Tra gennaio e agosto l’Unione Europea allargata segna un -21% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il Mediterraneo occidentale rappresenta l’unica eccezione con un incremento del 22% degli arrivi in Spagna. Il calo complessivo era già evidente nel 2024, quando gli attraversamenti rilevati erano scesi a 239 mila, contro i 386 mila dell’anno precedente. Ma la diminuzione numerica non si traduce in una maggiore sicurezza.
Il dossier rileva infatti che alla fine di settembre 2025 le stime, comunque per difetto, parlano di quasi 1.300 migranti e rifugiati morti o dispersi nel Mediterraneo. A pagare il prezzo più alto è ancora una volta la rotta del Mediterraneo centrale, dove si contano 885 vittime, un dato che conferma questa tratta come la più letale del mondo.
Nel 2024 la rotta atlantica verso le Canarie aveva già fatto registrare il numero più alto di vittime mai documentato, con 1.239 morti e dispersi, insieme ai 243 decessi avvenuti lungo percorsi interni al continente europeo. Il tasso di rischio nel Mediterraneo centrale resta altissimo: secondo Migrantes, un migrante perde la vita o scompare ogni 58 arrivi in Italia o Malta. E la situazione è ancora più drammatica sulla rotta delle Canarie, dove il rischio sale a uno ogni 33 sbarchi, in crescita rispetto all’anno precedente.
Il rapporto si sofferma anche sulle deportazioni verso la Libia, che continuano a crescere nonostante denunce e richiami internazionali. Nei primi nove mesi del 2025 i guardiacoste libici hanno intercettato e riportato indietro quasi 20 mila persone, avvicinandosi già ai 22 mila casi registrati in tutto il 2024. Un sistema che Migrantes descrive come collaudato e caratterizzato da miseria, violenze, detenzione arbitraria e sfruttamento.


